
Mettetevi in moto. Il nostro corpo è qualcosa che lasceremo qui: e allora, tanto vale lasciarlo sfinito, sfatto, consumato, vissuto. Si, è una forma di aggregazione, diventa per alcuni un business, per altri una professione, per altri ancora semplicemente un passatempo, ma è anzitutto una relazione, l’ennesima, con se stessi. Ora, indipendentemente dallo sport che sceglierete, cogliete la possibilità che quest’ennesimo sforzo, vi darà per conoscere un’altra parte di voi, e superarla, superando voi stessi, ma prima state in ciò che vi viene detto, suggerito, sussurrato, da una macchina perfetta che ha voglia di esplodere, mentre voi la state accompagnando. Chi vive nella gioia non si può sottrarre, e non può nemmeno scegliere un’unica disciplina, sceglierà invece la disciplina, che permetterà di passare da uno sport all’altro, e sarà facile, una volta incontrato il piacere, provarne sempre di più. Fatelo perché non ci sarà sempre possibilità di farlo, fatelo perché le forze non vi permetteranno più un giorno di sentirvi in quel modo, esausti, mentre non avrete neppure la forza di farvi una doccia: sarà così, volte; altre invece vi sentirete di poter arrivare chissà dove, ma arriveranno presto i vostri limiti, mentali più che fisici, o entrambi, e vi daranno tempra, facendovi capire che ‘non si può’, ma voi non ci starete, e cercherete di andare oltre, perché per questo siamo fatti. Siate felici, tenete alte le vibrazioni, concedetevi pensieri dominanti che vi porteranno ad essere coscienti che potrete fare anche quello: capite la bellezza di esserci sotto tutti i punti di vista? Vi dico di più: facendo sport, mangerete meno, e non lo dico per una questione di linea, ma di equilibrio, che è una linea molto più vicina all’anima. I chili in più, un giorno, andranno restituiti alla terra, non è roba vostra, e, diventando più presenti a voi stessi, capirete che non vi toccano, vi tocca il giusto. Vi tocca il giusto perché ci sono persone che nonostante gli sforzi veri, quelli che tornano ad affacciarsi anche ad un perso ‘occidente’, non trovano a tavola un granché, e allora con coscienza, capirete quanto dovrete affrontarvi, e quanto dovrete condividere, sotto tutti i punti di vista. Cambiate paradigma, riprogrammatevi, salutate con rispetto e amicizia gli altri corridori se correte, siate leali negli sport di gruppo, e siate felici in quelli individuali. Regalatevi uno sfinimento progressivo, fino a riportare a tono il vostro cuore, ma fatelo sentire vivo: ne ha bisogno! Fatelo comandare: sentitelo nelle orecchie, sul petto, nelle gambe quando sarete sfiniti, portate quel sangue ad ebollizione, e poi decidete quando cambiare marcia, e quando fermarvi. Sapete quanto sudore c’è dietro ad ogni slancio, ad ogni allungo prima di farlo in un certo modo? Ma la vedete la bellezza di chi corre alle 5:30 prima di andare a lavoro ogni mattina? ‘Sono matti!’ esclamano in tanti, eppure chi lo fa, sa che sta andando ad incontrare se stesso per l’ennesima volta, dopo una promessa fatta il giorno prima, e non esiste nulla di più bello, nel vedere persone che mantengono le proprie promesse. Prendete acqua e vento, siete alberi, non potete che uscirne più forti, saldate le vostre radici all’anima, e regalatevi anche quest’altra pelle. Si certo, poi viene anche l’aspetto fisico, è una conseguenza di un’armonia che quando inizia a farsi sentire, vi prende dalla testa ai piedi. Abbiate cura della mente, dell’anima, e quindi del corpo, non esiste vibrazione più grande, è la magia di ogni triade: è vostra madre più vostro padre, e voi siete il loro movimento tantrico. Avete mai visto una sola goccia dell’oceano a cui è concesso non muoversi? Siamo acqua, siamo l’acqua Santa che benedice Dio ogni domenica, e non è la mano dell’uomo che può fermare tutto questo, né una voce che può decidere se sottrarsi o meno. Fatelo per chi non può farlo, fatelo per chi non può fare più, e cercate la bellezza ovunque. Mettetevi in moto, e non vi fermerà più nessuno, e nemmeno ci terra’ a farlo, una volta che avrà percepito il vostro moto: quando siete in moto, vi è tutto concesso. Ascoltatevi, le gambe, le braccia, la mente, andranno da sole: è il Cuore, la sola cosa che conta, fatelo esplodere, di sport, di gioia, di altruismo, iniziando da voi. Con affetto. Quello nella foto è un uomo normale, che quando non è sugli scogli scrive articoli di giornale, e quegli scogli sono de ‘La Playa de la Lanzada’ , l’ultima spiaggia a nord-ovest della Spagna, Oceano Atlantico, dietro c’era tutto il resto d’Europa, e davanti a me 9 ore di aereo per gli Stati Uniti: ma io la Bellezza l’ho sentita li, dopo aver nuotato e scalato in mezzo a tutti gli scogli, per arrivare dove si vive in sospeso, tra terra e mare.
Giuseppe Percoco