Ci sono, intanto.
Esistono le Stelle.
E per quanto sia bella la Terra, spesso, si ha bisogno di guardare un po’ ‘all’insù’ affinché la vita, qui, abbia un senso.
Per ogni dimensione esistono aspetti più poetici ed altri più concreti, scientifici, e l’Uomo probabilmente ha bisogno di esplorare ogni cosa che incontra, sotto differenti punti di vista.
Non so esattamente cosa spinga un uomo a pensare di non doversi mai fermare, nella ricerca dico, ma so, che se non avessimo avuto questa attitudine, ci saremmo mossi ben poco, dalla nostra condizione di partenza.
So per certo che, per quanto alcune scelte trovino pieno entusiasmo ed assoluta condivisione dal punto di vista sociale, le stesse, trovano interrogativi del tipo: ma che bisogno abbiamo di andare sulla Luna, o su Marte?
Non so rispondere sinceramente, o meglio avrei due tipi di risposte: una nei confronti di tutte quelle persone che, perseguendo le loro ricerche e spendendo tutte le proprie energie per scoperte del tutto legittime, avrebbero, per quel che conta, la mia massima approvazione; ed un’altra, per tutte quelle persone che un po’ più praticamente, troverebbero più senso a rendere la vita un po’ più comoda a persone che vivono in condizioni che noi non possiamo neppure immaginare: e parlo per esempio di un libro eccezionale ‘un dollaro al giorno’ (consigliato); ed anche qui, con un’espressione un po’ più amareggiata non potrei non dire ‘avete ragione’.
Ora, penso, il concetto che permette di non giudicare con una certa morale ciò che avviene, è pensare che ci siano cose che non avvengono a danno di altri eventi, ma in maniera del tutto parallela, e qui ragiono come se non potessi fare a meno di proseguire le mie ricerche, sapendo di poter contribuire ad una parte dell’umanità, probabilmente futura, intendo dire: se noi dovessimo analizzare tutti i nostri comportamenti, le energie che noi utilizziamo costantemente e quotidianamente, e parlo anche di quelle economiche, si potrebbe rivalutare in ogni momento degli atteggiamenti, che in realtà non sono prioritari né per il nostro pezzo di società, né per tutto il resto della società.
Vogliamo stabilire delle priorità?
Bene.
Temo allora, e lo dico in modo leale, che non ci sarebbe spazio per la creatività.
Se noi aspettassimo ad ogni passaggio, un allineamento socio-economico da parte di ogni altro piccolo pezzo della società, andremmo ‘a rilento’, rispetto a cosa?
Rispetto al nostro senso di libertà, rispetto alla nostra immaginazione, rispetto alla legge del sovrumano di entrare nell’Uomo e farne un SuperUomo.
Esistono però riflessioni che mi portano a pensare in modo fermo una cosa: tutti i passi che si compiono a favore di ciò che potrà essere estremamente prezioso per ‘la società dell’avvenire’ – ed anche domani è un pieno avvenire – devono essere compiuti con piena responsabilità da parte di quel pezzo di società che è più forte rispetto ad un’altra; non ci deve essere in sintesi, nessuna forma di sfruttamento da parte di società che non sono più muscolose per condizione genetica, ma lo sono perché scavano fino a lacerare le fibre di società che non potranno mai trovare ossigeno per il proprio sviluppo: ecco questo mi auguro venga ben inteso da uomini più consapevoli di quelli fino ad oggi apparsi sul Pianeta.
Quindi: si alla Luna, e si anche a Marte, ma che ognuno sappia arrivarci con le proprie forze.
Se un Dio esiste non ci si deve preoccupare di creare differenze: fu Lui il primo a crearci tutti differenti ed in condizioni differenti, e per alcune specie in cui predomina l’istinto, viene persino tollerato, o considerato quasi normale vederle che ‘si mangiano reciprocamente’, e anche qui, in un sistema decisamente complesso di sopravvivenza non saprei rispondere se è giusto che il leone si lasci morire o continui a vivere a danno di una gazzella, so però, che ad ogni scelta dobbiamo sapere che, per ogni nostro passo, anche giusto sotto ogni punto di vista, c’è qualcuno che rimane indietro, e sta alla nostra sensibilità considerare se vale la pena più abbracciare una persona sulla terra ora, o sognare che un giorno un terrestre ed un marziano, potranno pranzare assieme.
Giuseppe Percoco