
A ben vedere, fuori non sta rimanendo più un angolino dove ‘stare in Pace’: avete ragione.
Non solo.
Negli ultimi anni, ed in maniera esponenziale dal 2019 ad oggi, pare che tutta l’energia satura con cui stava boccheggiando il Mondo, si stia per concludere, definitivamente.
Cosa fare? Abbiamo due possibilità: o continuare a far finta di nulla e comprimere sempre più le vie di ossigenazione, oppure morire, morire per rinascere.
Pandemia, e neanche a dire subito dopo una guerra: siamo a pandemia e nel contempo guerra, e poi il prezzo del carburante (non giustificato dal prezzo di mercato), e poi il prezzo del gas, e poi quello del grano, e poi l’aumento della disoccupazione, e poi il costo della vita, guardatela nel modo che vi sto per descrivere.
Quando una persona è giovane, può capitare che oltre a vivere appieno la stessa vita che gli è stata donata, vada oltre e anzi capita spesso che persino ‘abusi e sprechi’ molte delle risorse che gli vengono concesse, perché sembrano illimitate, perché è troppo lontana quella sensazione di ‘morte’ che accompagna invece chi ha già percorso almeno i 2/3 della vita, quando però poi inesorabilmente il tempo interviene a tracciare la linea dei conti, all’improvviso, perché così sembra, all’improvviso, ci si trova a fare i conti con tutto ciò che pare non ci accompagni più: ci si affatica nello sport fino a dover smettere, la pelle inizia ad essere testimone di una freschezza ormai lontana, e la stessa energia vitale, cede il passo ad un’anima che sa, anche se non vuole, che prima o poi, si dovrà attendere quella famosa chiamata, pare tutto logico e naturale, ma la vita che vuole continuare a vivere si lamenta, e rende tutto più difficile.
E così va per il Mondo, non tanto quando entità fisica, ma come attitudine alla vita: abbiamo vissuto per troppo, troppo tempo lontani dalla vita, da ciò che avrebbe ricaricato l’uomo e da ciò che avrebbe ridato linfa all’anima, ci siamo allontanati, tanto.
Abbiamo giocato a dividere il Mondo in Occidente ed Oriente, a pensare che ci sia un torto ed una ragione, abbiamo scisso un’Unicità che invece andava difesa, creando piccole particelle di pensiero che non lasciavano spazio ad altri pensieri, e ci siamo ammalati con la nostra stessa energia.
Dico sempre, e cerco di fare quando ricordo ciò che dico, che dovremmo avere sempre più spesso il coraggio di lasciar andare: lasciar andare tutto ciò che ci porta consumo inutile.
La rabbia, il risentimento, il malumore, la competizione, non sono buoni amici, eppure lo scegliamo ogni giorno, fino a quando una mattina in ospedale, arrivati per una slogatura al polso, si scopre di avere una malattia grave, e allora vorremmo rincorrere del tempo che non ci è più concesso, vorremmo godere delle piccole cose e della presenza di persone a cui teniamo davvero, ma spesso, seppur la vita sembra infinita, è tardi.
Ed è questo quello che è successo al Mondo.
Vuoi vivere di pensieri positivi? Fallo ora, non farti risucchiare da voragini che non mettano in risalto sempre e comunque l’Uomo: credimi, è tutto molto breve, ed è diventato tutto anche molto più doloroso di qualche decennio fa, troppo direi, e non ne vale la pena.
È tempo di lasciar andare, è tempo di lasciarsi andare ad una felicità che ci fa paura, e allora ogni volta che arriviamo a quel metro finale, preferiamo tornare indietro, perché la strada del tormento, seppur dannata, la conosciamo, quella della felicità ancora no, troppe poche persone hanno avuto quel coraggio, e mi auguro di Cuore che tu possa essere una di esse, quello ti auguro: di lasciar andare cose che non contano nulla, e di essere felice.
Giuseppe Percoco