
Quando si dice ama il tuo lavoro e non lavorerai nemmeno un secondo della tua vita, trova un “mangiologo” e capirai che non solo ama il proprio lavoro, tanto quanto la vita e la sua musica ma esattamente trasforma questa emozione in una vera e propria missione solo per l’amore e dedizione dei propri pazienti.
Un dottore certificato tre M, partendo dal Tao della alimentazione (il suo primo libro dopo trent’anni di professione) definisce il cibo: “cura, riequilibratore, […] il cibo sostiene, rafforza e depura se scelto e combinato nel modo giusto […]”; con prospettiva rosea (il suo secondo libro) ci spiega come in tutta la sua esperienza professionale come angiologo, l’approccio al benessere sia fondamentale per vivere in armonia e tutto passa per l’energia, la chimica e il soma;
Ricomincio da EmMe (il suo ultimo lavoro) definisce il giusto metodo per combattere lo stress ossidativo dalla emme alla zeta e ossidare il più possibile le cellule.
In questa intervista non potevamo che parlare di cibo e della suprema connessione che c’è con la nostra salute. Visto che il cibo è anch’esso un universo per certi aspetti ancora da esplorare e per altri da riscoprire.
Chi è il dottor Mauro Mario Mariani il dottore delle tre M?
In algebra potrebbe essere tradotto in Mauro Mario Mariani sta a Mangia, Meglio, Mediterraneo, è questo lo slogan che dedico al pubblico lettore di questo numero. Per onorare in questo giorno ciò che faccio da una vita intera. Il connubio deve essere tra la medicina, movimento, cibo sano e lo stare bene, elementi per me fondamentali aggiungendo la musica, come nella mia vita tutto è energia e l’energia va nutrita questo sono io e questo cerco di prescrivere ai miei pazienti.
Il cibo nutre, ci accompagna nella socialità, il cibo è una risorsa ci ha anche plasmato e permesso di evolverci ma quanto è importante associare oggi cibo e salute consapevolmente?
Il cibo da sempre è collegato alla vita dell’uomo, nei secoli il cibo ha aiutato l’uomo nella sua evoluzione e ha anche causato danni irreparabili, per secoli per la mancanza di esso, ne siamo morti. La storia dell’uomo va di pari passo con la storia del cibo, carestie, carenze di vitamine importanti, mancanza di vitamina c, si moriva di scorbuto, condizioni che non ci permettevano di nutrirci adeguatamente.
Nel nostro paese siamo stati fortunati o meglio privilegiati, abbiamo avuto sempre tutto ciò che il nostro corpo necessita, la coniugazione di stabilità, stagionalità, luogo inteso come tipicità, freschezza e scelta variegata da nord a sud l’Italia ci offre la possibilità di una alimentazione mediterranea che ci permette di avere solo benefici.
Ciò si manifesta con i 5 colori a tavola: bianco, rosso, blue, verde, arancio, ma soprattutto nel rispetto delle tradizioni. Questo cibo che nella storia del nostro territorio depura, protegge, sostiene ma, prima di tutto deve essere scelto consapevolmente ma non dettato dal frigorifero e dalla frenesia dei tempi contemporanei o dalle grandi catene di distribuzione o supermercati con colori, grandi offerte e prezzi accattivanti. La stagionalità del prodotto determina il gusto e l’essenza del prodotto stesso e la conseguenza prossima è la nostra salute. Qualsiasi vegetale raccolto da madre terra (tracciato e coltivato con i giusti criteri) e messo a tavola dentro un piatto con un cucchiaio di olio extra-vergine d’oliva fa veramente la differenza per gusto e benessere.
Dottore come facciamo ad imparare ed interpretare il cibo oggi? Come può essere strumentale al miglioramento della nostra salute consapevolmente?
“Cogito ergo mangio… ma ripenso a una celebre canzone sanremese che diceva prima di parlare pensa! Bisognerebbe dire prima di mangiare pensa!
L’offerta è drammaticamente scaduta per qualità e di contenuti, nessuno sa ciò che mangia, nessuno legge le etichette o si sforza di acquistare il prodotto da preparare, per mancanza di tempo e il più grande dei paradossi è che l’occidente tende ad allungare la vita attraverso i farmaci quando in realtà bisognerebbe pensarci prima e con l’alimentazione potremmo sostenere il nostro magnifico e perfetto corpo umano nella maggior parte delle volte. Problemi al tratto digestivo sempre più frequenti, insonnia, stress ossidativo, malattie cardiovascolari, diabete solo per citarne alcuni e non degenerare con neoplasie sempre più aggressive sono all’ordine del giorno purtroppo anche in età molto giovane.
I cibi animali esistono e devono essere i cibi esclusivi temporalmente come si faceva esattamente decenni fa, devono essere banditi soprattutto i quattro zampe, quotidianamente, non possono non debbono entrare manzo e maiale nelle nostre case. Sembra come se non ci si potesse riunire se nelle nostre feste e incontri conviviali a tavola, dovessero mancare queste pietanze, salumi, insaccati, fritti o alcool che infiammano. Questo anche per un discorso ecologico e di sostenibilità. Ci riempiamo la bocca con questo ultimo argomento e poi si rischia di fare il solito bla bla bla, la produzione di 220 gr di carne corrispondono di 16.000 lt di acqua spesi per produrla e 15 km percorsi in diesel tradotti in combustione di co2 e d’inquinamento.
Questi cibi della festa non devono essere assunti quotidianamente, se iniziamo ad avere atteggiamenti differenti, meno cibo lavorato e edulcorato, mangiare il giusto e produrre meno scarti. Il nostro microbiota che è fondamentale tenere in equilibrio è il primo bersaglio, se andiamo a compromettere il nostro sistema immunitario di certo non ci aiuteremo. Ricordiamoci sempre dei nostri nonni che ci hanno lasciato eredità tangibili e non oltre che una importante eredità genetica molto forte a causa delle carestie e delle guerre mondiali nello scorso secolo. Abbiamo un corpo forte che va sollecitato con le giuste abitudini e non con cattive abitudini. Il cibo è piacere non ha solo un’accezione negativa, bisogna avere la dedizione e la pazienza a trovare il giusto cibo.
Affidiamoci al patrimonio dei nostri avi e della nostra storia, il bello e l’attenzione sono protagonisti. L’attenzione inizia a tavola, il gusto deve coniugarsi al benessere ed è possibile e ve lo dice un medico angiologo che per prevenire le malattie cardio vascolari è diventato un mangiologo perché dal cibo che assumiamo deriva tutto.
Il 7 aprile è stata la giornata internazionale della salute e viene accostata alla Sostenibilità. Madre terra e cibo cosa ci dobbiamo aspettare?
Pensavo che i problemi sarebbero arrivati per i miei figli ma qui il disastro è vicinissimo e colpirà tutti inevitabilmente. Questo mondo depauperato dalle monoculture, allevamenti intensivi e inquinamento. Dobbiamo generare la saluto genesi. Come facciamo a creare salute? Scegliendo bene cibo e facendo scelte sostenibili. Se generiamo salute preveniamo malattie. Ritrovare naturalmente il rapporto con la natura, riconvertire l’abitudine, sarò ripetitivo ma dobbiamo rispettare la stagionalità. Non siamo nella giusta direzione i medici devono avere un atteggiamento critico, il vaccino, le medicine, non sono la soluzione, ribadiamo che dobbiamo limitare l’uso e l’abuso di ciò che ci ha fatto sempre male. Resettiamo il sistema e ripartiamo dalle nostre scelte consapevoli e dal nostro territorio.
Questo è l’inizio di una nuova epoca in tre M rieducandoci all’alimentazione MANGIARE, MEDITERRANEO E MEGLIO.
Intervenire prima, nell’abitudine facciamo la scelta giusta, mediterranea, sana che ci farà vivere inevitabilmente felici.
Manuela Cermigniani