Se il cambiamento non parte da noi, cosa ci possiamo aspettare?
Oggi, la nostra società vive tante contraddizioni, ma la Storia insegna che i momenti di crisi non necessariamente si concludono con la vita stagnante della decadenza: potrebbero essere il preludio per la rinascita!
È la mancanza di qualcosa, che stimola la ricerca e il progresso, pungolando le coscienze al rinnovamento. L’attuale momento storico non dovrebbe spaventarci con le sfide economiche e sociali che presenta, ma interrogarci: che futuro e che mondo desideriamo per i nostri giovani?
Possiamo aspirare al rispetto della natura, senza rinunciare a qualche comodità, come il riscaldamento oltre i 18° in inverno, oppure ad utilizzare l’auto anche quando non strettamente indispensabile, o ignorando la raccolta differenziata e il problema dello smaltimento dei rifiuti? Sembrano accorgimenti di poco conto, ma come diceva Totò: “È la somma che fa il totale!”. Se il cambiamento non parte da noi, cosa ci possiamo aspettare? Ci preoccupa il riscaldamento globale: ma non esiste energia a impatto zero, e solo il suo uso intelligente può fare la differenza!
Il diritto al lavoro, poi, andrebbe interpretato a 360 gradi, nel senso che ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a garantire prestazioni di qualità a fronte, però, di contratti onesti e trasparenti, mentre la cronaca racconta di lavoratori in nero, che preferiscono questo sottobosco, per non perdere il reddito di cittadinanza, situazione conveniente anche ai datori di lavoro, per evitare di pagare i contributi previsti per i dipendenti regolarmente assunti, per non parlare dei contratti part-time in realtà full-time…insomma, l’onestà dovrebbe essere il cartellino di riconoscimento di tutti!
Si chiede solidarietà e inclusione, ma senza sforzo non si ottengono! Troppi sono latitanti quando si tratta di mettersi in gioco: perciò, è difficile uscire dalle crisi! Molti preferiscono la tecnica scacciapensieri alla presa di coscienza della realtà senza edulcoranti, ma l’insegnamento che “la verità rende liberi” resiste alla prova dei fatti da Duemila anni: tutti siamo chiamati in causa, per costruire il migliore dei mondi!
I comportamenti sleali sono un boomerang, mentre la correttezza produce il successo personale ed anche il benessere economico: le aziende che mantengono la posizione sul mercato, anche in tempo di crisi, sono quelle che possono vantare credito e credibilità, ma il commercio “mordi e fuggi” non ha mai portato sviluppo duraturo!
Abbiamo avuto dall’Europa delle risorse economiche: investiamole con occhio lungimirante, pensando ai nostri giovani, che hanno bisogno di poter lavorare con contratti regolari, per credere nel futuro! Il gelo dell’inverno demografico si può vincere, solo liberando le loro idee progettuali e le energie dal pessimismo, e l’Italia per riprendere quota deve offrire proprio a loro la speranza di veder realizzati i sogni.
Le premesse per il nuovo Rinascimento ci sono: dalla cultura alle capacità imprenditoriali, dalle ricchezze artistiche alle bellezze naturali, ma da noi dipende non perdere l’appuntamento!
Paola Giorgi