Sogni infranti o sogni meno… “sogni”?

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E’ arrivato il momento di avere desideri allineati con le nuove condizioni 

“…voglio morire: non trovo più un telefono a prezzo decente, non trovo più un tv o un computer con una rateizzazione accettabile. Che fine hanno fatto le vetture a km 0 scontate almeno del 30%? Me misero, me tapino!”.

E’ ciò che tanti di noi hanno sentito dire da persone che oggi per il covid, per il rialzo dei costi delle materie prime e per quello dei tassi di interesse, non hanno più la possibilità di seguire i loro istinti edonistici comprando a buon mercato. Ma davvero dobbiamo disperarci per tutto ciò? Io dico di no.

La velocità con cui fino a qualche anno fa noi sostituivamo tutta una serie di apparecchi elettronici e meccanici è stata guidata dalle sirene del marketing, che creano in noi dei “bisogni” che in realtà non sono tali. Le aziende avevano preso a rincorrersi sulle quote di mercato di riferimento e sui fatturati (ma, erroneamente, NON sui profitti), perciò mettevano sul piatto iniziative commerciali sensibilmente vantaggiose per i clienti. Perché tutto ciò non avviene più? E’ semplice: vi ricordate la basilare legge di mercato della domanda e dell’offerta? Bene: prima l’offerta superava parecchio la domanda, adesso è l’esatto contrario, e i profitti delle aziende ne traggono enorme beneficio.

Focalizziamoci nell’ambito da me prediletto, le automobili, partendo da un semplice esempio: nel 2019 si poteva acquistare una Panda a km 0 con 9.000 €, oggi le poche che si trovano sul mercato costano almeno 14.000 €, altrimenti bisogna acquistarla nuova, spendendo anche di più (avendo, a onor del vero, una motorizzazione nuova e più avanzata tecnologicamente). Addirittura, se decideste di vendere la vettura acquistata nel 2019, il suo valore attuale sarebbe superiore a quello di acquisto dell’epoca: un’esagerazione verso il basso all’atto dell’acquisto e (un po’) un’esagerazione in alto sui valori attuali delle vetture usate. D’altronde le vetture nuove costano di più, si fanno attendere mesi, perciò in tanti per ovviare a questi inconvenienti cercano vetture usate e i prezzi salgono.

Accanto a questo si è verificato un fenomeno nuovo che, dato il pregresso edonismo imperante, non ci si aspettava minimamente: il successo di marchi privi di heritage e dai prodotti meno cool, come Dacia, o, più recentemente, la nostrana DR. Questi prodotti hanno un rapporto qualità/prezzo imbattibile e, nel caso di DR, degli optional estremamente qualificanti (interni in pelle, tetto apribile, fari a led, ecc.), il tutto ad un prezzo da saldo, senza sacrificare nulla sull’altare della sicurezza e della qualità del prodotto, ma solo in termini di immagine. Questi fenomeni sono la conferma che l’edonismo, almeno per ora, non detta più la nostra agenda: la riprova? Le vendite di Dacia sono superiori a quelle di Renault (il marchio madre, con un’immagine più appealing, ma anche più costosa a parità di contenuti), quelle del marchio DR invece hanno raggiunto i numeri di marchi ben più conosciuti e radicati come Nissan o Opel.

Evidentemente è arrivato il momento di avere desideri allineati con le nuove condizioni a contorno della realtà attuale: sconti molto inferiori, listini più elevati e finanziamenti più costosi stanno riposizionando su livelli più ragionevoli i nostri sogni: siamo perciò diventati un po’ sfigati?

E se invece fossimo diventati un po’ più saggi? Voi per quale due possibilità propendete?

Gerardo Altieri

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