Tecnologie nucleari e agricoltura: una collaborazione possibile

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L’utilizzo del nucleare e delle tecnologie ad esso correlate possono contribuire alla sicurezza alimentare globale e ad uno sviluppo agricolo sostenibile. 

Alcuni dei modi più innovativi per migliorare le pratiche agricole coinvolgono la tecnologia nucleare. L’utilizzo di isotopi o tecniche di radiazione in agricoltura permette infatti di controllare parassiti e malattie, aumentare la produzione di colture, proteggere la terra e le risorse idriche e garantire la sicurezza alimentare.

L’identificazione delle tecniche nucleari più appropriate può infatti potenziare, migliorare o aumentare la produzione agricola, proteggere le risorse naturali e facilitare il commercio agricolo in modo sostenibile. A dirlo sono la FAO e l’AIEA – Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che da anni collaborano per facilitare lo scambio di informazioni, rispondere all’impatto del cambiamento climatico in atto per un mondo in cui l’uso pacifico del nucleare e delle tecnologie correlate contribuisca alla sicurezza alimentare globale e allo sviluppo agricolo sostenibile.

Nel 2021 questa collaborazione è stata rafforzata attraverso il potenziamento del Centro Congiunto FAO/AIEA, con sede a Vienna, che insieme al suo Laboratorio di agricoltura e biotecnologia coordinano e sostengono la ricerca applicata attraverso più di 25 progetti in cui cooperano oltre 400 istituti di ricerca internazionali e nazionali e stazioni sperimentali. “I nostri sforzi congiunti sono stati un prezioso contributo nell’aumentare la resilienza dell’agricoltura ai cambiamenti climatici e nella riduzione delle emissioni di gas serra dai terreni agricoli“, ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, durante un evento internazionale FAO/AIEA a Vienna.

La tecnologia nucleare come sta migliorando l’agricoltura e la sicurezza alimentare? 

Le tecnologie nucleari hanno fatto una grande differenza nell’individuazione, nel controllo e nella prevenzione delle malattie animali. Un esempio virtuoso, riportato dalla stessa FAO, arriva dal Belize, paese sulla costa orientale dell’America Centrale. L’Autorità Sanitaria Agricola del Belize ha avviato una collaborazione con il Centro Congiunto FAO/IAEA per istituire un proprio Laboratorio di diagnostica molecolare per la salute animale. I tecnici del posto hanno iniziato ad utilizzare il test di reazione a catena della polimerasi (PCR), una tecnica nucleare molecolare che serve a rilevare rapidamente le malattie. Con queste diagnosi rapide e accurate, hanno informato gli allevatori del posto che sono stati così in grado di controllare tempestivamente la salute dei propri animali. 

Anche nel campo della gestione del suolo e dell’acqua il nucleare può fare la differenza. È quanto accaduto in Benin, nell’Africa occidentale. Gli scienziati dell’Università di Abomey-Calavi e dell’Istituto nazionale di ricerca agricola del Benin, in collaborazione con il Centro congiunto FAO/IAEA, hanno introdotto un isotopo nucleare nel suolo per tracciare e monitorare la qualità del suolo. Grazie a queste analisi e all’aggiunta di un biofertilizzante isotopico gli agricoltori del Benin hanno visto aumentare la loro produzione di soia da 57.000 tonnellate nel 2009 a 220.000 tonnellate nel 2019.

Le tecniche nucleari possono migliorare inoltre la sicurezza alimentare e il controllo di qualità, rilevando o eliminando residui nocivi e contaminanti nei prodotti alimentari. Le radiazioni ionizzanti applicate al cibo, ad esempio, possono uccidere microbi potenzialmente dannosi, prevenendo quindi malattie di origine alimentare. L’irradiazione degli alimenti previene anche la diffusione di insetti nocivi e viene utilizzata per garantire il commercio di frutta e verdura. Anche nella coltivazione il nucleare può aiutare a sviluppare varietà di colture più resilienti, che si adattano meglio ai cambiamenti climatici, aiutando così l’autonomia alimentare dei Paesi più vulnerabili. I semi, ad esempio, possono essere irradiati con raggi gamma, raggi X, fasci di ioni o di elettroni per avviare cambiamenti genetici e dar vita ad una nuova varietà di colture con qualità migliori, come la maggiore tolleranza alla siccità o alle inondazioni, o una migliore resistenza a parassiti e malattie o anche cicli di crescita più brevi.

In Sudan, una varietà di arachide resistente alla siccità è stata sviluppata dall’Agricultural Research Corporation del Paese in collaborazione con il Centro congiunto FAO/IAEA. Questa nuova tipologia di arachide può crescere con solo 250 millimetri di pioggia all’anno rispetto alle varietà tradizionali che richiedono 350 millimetri. La sua resa infatti è del 27% superiore e ha aperto negli anni la strada per il ritorno del Sudan tra i principali produttori di arachidi, aiutando l’economia locale.

Le innovazioni in campo agricolo sviluppate e applicate attraverso il Centro congiunto FAO/IAEA stanno fornendo soluzioni possibili per migliorare l’alimentazione, la produzione, l’ambiente e l’economia. Le tecnologie nucleari possono quindi offrire numerose opportunità per aiutarci ad affrontare le sfide globali presenti e future.

Piera Pastore

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