A giugno 2022 è stato presentato il 25⸰ rapporto annuale della Banca d’Italia sul divario nello sviluppo economico tra Nord e Sud e l’intervento pubblico necessario per superarlo, ed io sono convinta che non sia una “mission impossibile”, ma inquadrerei il tema nello spirito “Si può fare!”.
Lasciamo subito da parte i luoghi comuni che descrivono un Sud arretrato, per indolenza e retaggio storico! So che molti non saranno d’accordo sul fatto che il Regno Borbonico era avanzato in molti campi, ma Napoli all’epoca dell’ultimo re Franceschiello era tra le prime sei capitali d’Europa: l’ultima regina di Napoli è stata Maria Sofia di Baviera, la sorella della famosa Sissi imperatrice d’Austria, a riprova che la parentela con i Borboni era ben vista nella potente Vienna, e poi il Sud all’epoca aveva sviluppato l’industria e addirittura nel 1839 aveva realizzato la prima ferrovia che collegava Napoli- Portici. Nell’Esposizione Internazionale di Parigi nel 1856, la produzione industriale del Regno Delle Due Sicilie risultò sviluppata e divenne famosa per le tante eccellenze che esportava con successo, come tessuti e porcellane. Per non parlare dell’attenzione agli ultimi con il Real Albergo per i poveri a Napoli, inaugurato a metà del ‘700, per dare un tetto a chi non aveva una casa!
Si tratta di aspetti storici spesso sottovalutati, ma il Sud ha pagato un prezzo altissimo all’Unità d’Italia!
Quello che ancora penalizza lo sviluppo del Sud è la presenza della criminalità organizzata, nata con il brigantaggio, che da fenomeno di resistenza oggi è una minaccia per la democrazia e la convivenza civile, e spinge i giovani più preparati ad emigrare, mentre l’imprenditoria meridionale, proprio per questo contesto difficile e pieno di rischi, non ha le stesse condizioni di accesso al credito da parte delle banche come al Nord.
Come risolvere il problema? Investendo le risorse del PNRR in servizi e in infrastrutture!
Il Sud ha bisogno di scuole a tempo pieno e di servizi per la famiglia, di una Sanità riorganizzata che eviti i viaggi della speranza, per curarsi lontano dalla propria residenza, tanto per cominciare!
Poi, è necessario investire senza sprechi nella realizzazione di opere pubbliche, che permettano di superare il gap con il Nord, vigilando in modo stringente sui fenomeni di corruzione, e snellendo l’iter della giustizia, per dare un’immagine di Stato presente ed efficiente, che possa godere la fiducia dei cittadini, e permetta loro di pensare al futuro senza paura, con la garanzia di lavoro onesto e giustamente retribuito, senza dover pagare “protezioni” e implorare favori laddove ci sono diritti da tutelare!
Si può fare! Facciamolo!
Paola Giorgi