Sportività e quelle vittorie della passione. Intervista al Dott. Marco Guercioni.

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A fine estate, con il calo delle temperature sale la voglia di fare sport, ma ci sono persone che non si fermano mai, che hanno lo sport nel sangue e che lavorano sempre. Tuttavia, tra gli sportivi “a tempo” come me – per scendere qualche chilo o semplicemente per evadere -, ci sono quelli che poi ci prendono gusto, ed iniziano ad allenarsi sempre di più, fino a desiderare un coach che li aiuti a migliorare, ma soprattutto a non mollare. Ne parliamo in un’intervista telefonica con il Dott. Marco Guercioni, coach attivo nel panorama delle competizioni di natural bodybuilding presso le federazioni seguenti: Wnbf, Nbfi, Fcfn, Ainbb.  

Marco, biologo nutrizionista e preparatore atletico si occupa di ricomposizione corporea, nutrizione e integrazione applicata al dimagrimento estetico e al fitness, ma anche di ricerca e sviluppo in VitaminCenter. E’ docente per diverse accademie di formazione nel settore, e su Instagram è seguito da oltre 14,7 mila followers:

Ciao Marco, innanzitutto qual è la differenza tra un preparatore e un coach? 

E’ una domanda che viene fatta spesso, soprattutto tra gli esperti del settore, e aggiungerei la figura del personal trainer, come posizione base con conoscenze tecniche che successivamente possono evolversi nella figura del coach, il quale ha, comunque, delle competenze specifiche, ma che non riesce, del tutto, ad unire i “puntini”, e magari non è idoneo per portare determinati atleti avanzati a raggiungere degli obiettivi con finalità agonistiche; cosa che è, invece, compito del preparatore che, in questo caso, si posiziona al vertice della piramide, riuscendo a gestire determinati atleti (parliamo di agonisti), che hanno già tutte le capacità della materia specifica e dello sport in questione, per poter mettere in pratica i dettagli che solo un buon preparatore può conoscere, a differenza di un coach e di un personal trainer. La cosa importante è che un soggetto amatoriale alle prime armi non deve rivolgersi ad un preparatore, ma sarebbe più opportuno che si rivolgesse ad un bravo personal trainer. Viceversa, un atleta agonista avrà meno bisogno di un personal trainer e molto di un preparatore.

Che peso ha l’alimentazione per un’atleta?

L’alimentazione per ogni atleta può essere più o meno fondamentale a seconda del tipo di disciplina. E’ chiaro che in primis, l’alimentazione debba essere funzionale al tipo di disciplina. Per un maratoneta non potrà mai essere sovrapponibile a quella di un body builder, e per alcune discipline l’alimentazione diventa più fondamentale dell’allenamento, o in alcune fasi della preparazione. E’ ovvio che, soprattutto nel bodybuilding, l’alimentazione riveste un ruolo principale, perché è attraverso di essa che si riesce, con la costanza, la perseveranza e anche un po’ di genetica, a raggiungere determinati livelli, che sono superiori alla norma.

Quanto conta per il bodybuilder l’estetica?

Per il bodybuilding, soprattutto il mio concetto di vedere il bodybuilding, l’estetica è tutto., in special modo per le categorie rinominate estetiche, che sono: per le donne le  bikini e per gli uomini la man physique e la classic physique che dovrebbero rappresentare lo stereotipo di bellezza oltre che di muscoli, tonicità, mancanza di inestetismi e basso livello di grasso; comunque deve corrispondere anche una certa armonia, un saper muoversi sul palcoscenico, per mostrare le proprie qualità, la propria eleganza, le proprie armonie e proporzioni, ma anche una certa dose di bellezza in viso, in estetica quindi, che in un certo senso non coinvolge solo la muscolarità, ma un po’ tutto il corpo e un po’, anche quello che siamo sicuri di portare addosso e di voler far vedere a chi ci guarda.

Come si raggiunge la vittoria?

A questa domanda rispondo come ho sintetizzato spesso, anche a detta dei miei atleti, con tre C + una: cuore, cervello, costanza, e culo. Culo inteso sia come “farti il culo”, “farti il mazzo” ma anche come fortuna. E’ brutto dirlo ma la vittoria passa anche dalla sconfitta, che hai subito o che hai paura di subire. Quindi in un certo senso devi vedere, devi sognare, anche, la vittoria. 

Grazie Marco. Grazie per avermi trasmesso anche con il tono della tua voce, entusiasmo, forza e determinazione. Grazie per essere una di quelle persone che trasformano la loro passione in un lavoro felice, seppur faticoso! Grazie per essere uno di quei sognatori che non smettono mai di sognare! La tua è di certo una vittoria, che contamina che ti segue……Chiudo la conversazione telefonica, la trascrivo sul mio Pc portatile sperando di non tralasciare dettagli importanti, poiché conosco la professionalità e la serietà in cui svolge il suo lavoro da anni, e corro a visualizzare il mio nuovo fisico, con la consapevolezza che la genetica è dalla mia parte, ma anche la tenacia, che è la mia più grande vittoria.

Alessandra De Angelis

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