Italiani popolo di sportivi

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Il coinvolgimento è molto collegato alla potenza comunicativa dei singoli campioni

Con circa 35 milioni di appassionati, di cui 15,5 milioni di praticanti abituali, lo sport traina l’economia e la società italiana. Secondo i dati dell’Osservatorio sullo Sport System di Banca Ifis, il calcio è lo sport più praticato in Italia (34% tra gli over 18) e anche quello che beneficia del maggiore ammontare di contributi pubblici. Ma anche altri sport hanno una diffusione rilevante, pur ricevendo un minor supporto economico. Il nuoto, è la seconda disciplina praticata con una penetrazione del 29%, a soli 5 punti dalla prima posizione, seguita dal ciclismo, con una penetrazione del 26%, e dal tennis (20%).

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi di Banca Ifis su dati rilevati da YouGov, sono il 27%, in prevalenza uomini (63%), gli italiani maggiorenni che praticano almeno uno sport, con un’età media inferiore rispetto a coloro che si limitano a seguire lo sport come spettatori attraverso i media o in presenza.

L’appeal nei confronti dello sport, spiega l’Osservatorio sullo Sport System di Banca Ifis, è legato anche variabili non economiche come l’effetto «trascinamento» dei successi nazionali e internazionali dei nostri campioni e alla loro potenza comunicativa.

Ma quanto vale lo sport in Italia? La principale componente del settore è rappresentata da oltre 74.000 realtà che nel 2019 davano lavoro a 228.000 persone generando ricavi per 46,4 miliardi (il 48% di tutto lo Sport System, l’1,65% del Pil italiano) ovvero le associazioni e le società sportive dilettantistiche e professionistiche, gli enti di promozione sportiva, le federazioni e le società di gestione degli impianti. 

Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia hanno determinato una flessione dei ricavi e degli occupati. Il comparto più colpito in termini assoluti è stato quello delle associazioni e delle società sportive, che hanno visto il proprio fatturato passare dai 40,2 miliardi del 2019 ai 32,5 miliardi del 2020, con un calo di 7,7 miliardi (-19%). Flessione che ha avuto ripercussioni importanti anche sul numero degli occupati scesi di 30.000 unità (dai 189 mila del 2019 ai 159 mila del 2020).

Nel 2021, grazie al ritorno del pubblico alle manifestazioni sportive, alla ripresa dell’attività dilettantistica e amatoriale e alla progressiva riapertura di piscine, palestre e centri sportivi, si registra un parziale recupero dei ricavi a 78,8 miliardi (3% del PIL). Ma per tornare ai livelli pre-pandemici e per sostenere lo sviluppo di tutto il comparto saranno fondamentali gli investimenti pubblici e privati. Secondo l’Osservatorio, sull’anno medio di riferimento c’è un effetto moltiplicatore: 1 milione di investimenti pubblici attiva quasi 9 milioni di risorse private che generano un fatturato annuo di 20 milioni, 2,3 volte superiore agli investimenti privati.

Cristina Mignini

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