Invertire la tendenza riscoprendo l’Humanitas
Esiste una teoria diffusa dai complottisti che delinea un nuovo assetto del mondo, in cui la massa della popolazione dovrebbe vivere in condizioni di mediocrità, abbandonandosi al vuoto divertimento, mentre solo un gruppo ristretto di potenti godrebbe di privilegi, assolutamente incontestati per la mancanza di spirito critico da parte della maggioranza. In questo scenario distopico, l’umanità sarebbe asservita e abbrutita, ormai incapace di anelare alla bellezza della Cultura e dell’Arte: sarebbe ridotta a nullità senza etica e senza neanche la consapevolezza di aver perduto il significato della vita autentica.
È solo un’ipotesi senza fondamento?
Vorrei rispondere che si tratta solo di una teoria assurda, ma ci sono sintomi di malessere sociale ed economico che dovrebbero inquietarci e spingerci a cercare soluzioni positive, senza cedere alla tentazione dell’odio, come si respira sui social tante volte, e del sospetto nei rapporti interpersonali, quasi a doversi difendere da chiunque, dopo l’esperienza del covid, la guerra scoppiata nel cuore dell’Europa con tutte le incertezze che ne conseguono, compresi i rincari dei costi dei beni e delle bollette.
Le fluttuazioni in Borsa e lo Spread che risale non sono rassicuranti né per il mercato né per le famiglie, ma agli occhi di troppi disinformati sembra che riguardino solo gli operatori finanziari e le banche, ed è un errore di valutazione: siamo tutti coinvolti nel sistema, e secondo me solo recuperando il rapporto con il lavoro reale, l’unica fonte onesta di ricchezza duratura, possiamo uscire dall’impasse!
Come invertire la tendenza? Riscoprendo l’Humanitas, concetto poliforme che mette al centro le potenzialità umane. Oggi, si tratta di superare l’angusta visione della vita che propone l’egoismo materialista, degenerato in egotismo, ipertrofia dell’Io che distrugge la convivenza civile e rende evanescente la relazione con gli altri, per ritrovare l’armonia nella società, come dipinta nel 1300 dal Lorenzetti nell’Allegoria del Buon Governo e negli Effetti del Buon Governo: Siena è descritta nella sua opulenza, come evidenzia l’architettura della città e le vesti dei personaggi, e si percepisce l’aria di convivialità ordinata dalle scene di festa, mentre è in primo piano il corteo delle varie categorie di lavoratori, perché il lavoro è la fonte del benessere di tutti, non l’occupare comode poltrone! Per un futuro a misura d’uomo e per una buona qualità della vita non si tratta di resettare le differenze, ma di valorizzare i talenti. I problemi non sono invincibili, ma sono già ridotti all’impotenza, se si agisce con umanità. Il segreto è tutto qui: essere umani!
Paola Giorgi