Sostenibilità: studio su smart working

0
76

Calo inquinamento, tempo risparmiato, benessere e produttività

Lo Smart Working ha caratterizzato il periodo della pandemia di SARS –CoV-2 permettendo di non fermare completamente il Paese e portando all’attenzione di imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni una modalità di lavoro fino ad allora utilizzata marginalmente. I dati emersi dall’analisi nell’ambito del progetto Smart & Value, in partnership tra Stantec e Dilium con Sustainability & Circular Economy Lab, in collaborazione con Università di Bologna e Manageritalia Emilia-Romagna, sono molto interessanti.

In soli sei mesi di smart working parziale (2 o 3 giorni a settimana), oltre 300 dipendenti di 11 aziende hanno evitato spostamenti per oltre 700 mila km, pari a più di 17 giri dell’equatore, ed emissioni di CO2 pari a quelle assorbite in un anno da una foresta di 32 ettari. Ma non solo: hanno risparmiato costi, tempo (-14.000 ore di spostamento casa-lavoro) e guadagnato in benessere e qualità della vita. Tanti anche i benefici per le aziende, che hanno così dipendenti più sereni, collaborativi e produttivi. L’enzima alla base del successo è la gestione manageriale a supporto di una profonda trasformazione organizzativa e digitale. A raccogliere e diffondere questi dati ci ha pensato Smart & Value, il progetto nato dalla partnership tra Stantec e Dilium con il Sustainability & Circular Economy Lab, in collaborazione con l’Università di Bologna e Manageritalia Emilia-Romagna che ha presentato i suoi risultati alla Bologna Business School nel corso dell’evento “La digitalizzazione e la sostenibilità ESG dei modelli di smart working”, come diffuso dalle agenzie di stampa. 

L’iniziativa ha coinvolto 11 aziende del territorio bolognese e di altre parti d’Italia (AlmaLaureaSrl, Autogrill, Copma, Crif, Daiichi Sankyo, Enav, Eni, Epta, PittaRosso, Sisal e Würth Italia) per un totale di oltre 300 dipendenti. Le aziende si sono impegnate, per sei mesi, a misurare il proprio modello di smart working in termini di impatto di Co2 nell’atmosfera, chilometri percorsi, tempi di viaggio, costi per i dipendenti e per l’azienda e produttività. Emergono così chiaramente i molti benefici del lavoro agile, che impatta non solo sui singoli lavoratori e sulle aziende, ma sull’intera collettività. Benefici in termini di costi, tempo e, naturalmente, qualità della vita: lavorando in smart working, i dipendenti hanno risparmiato i costi di carburante, pedaggi, parcheggi, di alcune spese per la gestione familiare (baby-sitter).

Tempo e soldi dedicati invece alla famiglia, al benessere, allo sport e anche alla formazione. I lavoratori si sono detti soddisfatti anche del proprio lavoro: il 37% degli intervistati si è detto meno stressato, il 25% più concentrato e il 7% più creativo; solo il 4% preferisce lavorare sempre in ufficio. Non mancano, i benefici per le imprese: i reparti hr delle aziende hanno rilevato un miglioramento della produttività, del lavoro per obiettivi, e delle competenze digitali delle persone. Anche la digitalizzazione delle procedure e dei modelli organizzativi è migliorata, insieme all’uso degli spazi e alla gestione dei costi. 

Beniamino Manoja

Fonte: www.lestradellinformazione.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui