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Quell’irresistibile voglia di tornare alla normalità

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Quell’irresistibile voglia di tornare alla normalità

Con il via libera del Ministero della Salute agli spostamenti per turismo in qualsiasi parte del mondo nello scorso febbraio 2022, gli Uffici preposti al rilascio e rinnovo dei passaporti nelle principali città italiane sono stati presi d’assalto. Infatti, le prime disponibilità per prendere appuntamento a Milano partono non prima della fine di luglio, e a Pescara non prima di ottobre, per citare due città. 

Due anni di restrizioni si sono decisamente fatti sentire. E il settore del turismo sta pian piano cercando di riemergere, anche se con non poche difficoltà.

Basti pensare che prima della pandemia quest’ultimo rappresentava il 10% del Pil mondiale e il 13,5% di quello italiano. Solo nel 2019 il comparto del Turismo Organizzato ha fatturato 13,3 miliardi, contro una perdita pari a 21,1 miliardi nel biennio 2020/2021. C’è voglia di ripartire, certo, di tornare a respirare aria di libertà. Ma la strada, purtroppo, non è tutta in discesa. Si stima, infatti, che nel 2022 si registrerà ancora una perdita pari a 8 miliardi. 

Perdita comprensibile se si pensa che con il Covid ancora non del tutto debellato (sebbene di Covid non si senta più parlare, ma ehi! Esiste ancora) si faccia fatica a fingere che due anni di restrizioni, mascherine e gel non siano esistiti. 

Nel primo trimestre del 2022, infatti, si è registrato un calo medio delle prenotazioni pari a -53% rispetto al 2019. Ciò è dovuto al clima di timore ed incertezza generatosi anche dal conflitto bellico scoppiato tra Russia e Ucraina che ha comportato non solo un’instabilità geopolitica, ma anche una significativa perdita economica. D’altronde, secondo i dati Istat, sul fronte incoming nel 2019 gli arrivi dalla Russia erano pari a circa 1,8 milioni di persone, 6 milioni di presenze.

Ma diciamoci la verità, nonostante tutti questi numeri, la voglia di partire e ricominciare a girare il mondo è tanta. Le mani formicolano, la mente viaggia verso mete tropicali, sogniamo di trovarci in spiagge esotiche con una noce di cocco come bicchiere e il suono dolce delle onde del mare che si ripete come una nenia nelle orecchie. Sogniamo di tornare ad affollare discoteche dalle luci psichedeliche e spettacoli inimmaginabili e poter dire “ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi!”. Sogniamo di girare per i centri delle città medievali e gotiche con la reflex al collo. Sogniamo di tornare a visitare musei e gallerie e commentare l’ardito utilizzo dello scalpello di Rodin o la complessità della mente di Damien Hirst. Sogniamo di tornare alla normalità, ma non la normalità che c’era fino alla fine del 2019. Una normalità migliorata, fatta di responsabilità, sicurezza e tranquillità.

Sogniamo di poter dire di nuovo “sta’ senza pensier’” e di crederci veramente.

Roberta Conforte

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