
Quando ero bambina e andavamo a trovare la nonna c’era una cosa che ogni volta mi colpiva e che ancora oggi rimane un ricordo indelebile nella mia memoria.
La nonna in camera da letto aveva un comò con lo specchio, sul comò, in un ordine rigoroso c’era la spazzola, il pettine, il profumo e la cipria. Tutto quello che serviva alla nonna; del resto credo che lei il rossetto non lo abbia mai messo, anche se una volta gliene regalai uno a Natale.
Nell’angolo dello specchio c’era una foto di quando la nonna era ragazza.
La foto ogni tanto veniva presa per essere ammirata da noi bambine, poi, spingendo sullo spigolo, si tornava ad “insaccarla” nella fessura dello specchio.
A me quello che un giorno mi colpii fu proprio il fatto di vedere contemporaneamente nello specchio me, la nonna e la foto nell’angolo.
Io ero bambina, la nonna per me era già anziana, anche se aveva praticamente la mia età di oggi, però, si sa, le nonne son nonne! E per me i suoi capelli bianchi, il suo muoversi lentamente, la voce pacata e qualche chilo di più, me la facevano già vedere anziana.
Nella foto invece la nonna era ragazza, era appoggiata su di una staccionata con delle amiche, avrà avuto forse vent’anni in un giorno di festa.
La foto era in bianco e nero, ma la bellezza della nonna era comunque ben visibile.
Ecco, quello che a me colpii fu il fatto che in uno specchio c’era il passato il presente e il futuro, e, naturalmente, io mi sentivo il futuro!
Avevo rimosso questo ricordo, come avevo dimenticato la nostalgia di quelle visite lente e pacate, proprio come la nonna.
Fino a quando, un po’ di tempo fa, mia madre mi regalò una foto di me bambina ad una gara in piscina.
La foto era enorme, sicuramente fatta dal fotografo della gara. Così, una volta tornata a casa mia, aprii quella foto a pergamena, e di getto, con le forbici, ritagliai solo la mia immagine in costume, sul podio del secondo posto, e di getto la infilai nell’angolo dello specchio.
Rimasi immobile, ferma in un tempo senza tempo, rividi contemporaneamente me bambina e me da adulta nella foto e nello specchio di casa. Chiedendomi chi fossi veramente.
Ripensai alla nonna, alla sua foto, al suo specchio, al passato, al presente e al futuro, in un vortice di emozioni e di nostalgia per un qualcosa che non tornerà più, che non si può afferrare, e che è in continuo divenire, perché in fondo non è neanche un ricordo concreto, ma è davvero solo una nostalgia.
Allora di getto presi una matita ed un foglio e scrissi questa poesia, per immortalare la mia nostalgia, almeno su un pezzo di carta, fuori dal tempo e dallo spazio, nel mio cuore.
E ora dedico questa mia nostalgia a quella foto che ognuno di noi conserva nel suo angolo di specchio.
“Ed io
Quella di allora
Più non son la stessa
In quella foto
All’angolo dello specchio”.
Anna De Antoni