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Le spade dell’età del bronzo e il valore sacrale dell’acqua

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Le spade dell’età del bronzo e il valore sacrale dell’acqua

L’acqua è vita. Già per il feto nella pancia materna le acque hanno un valore immenso. Rappresentano prosperità, civiltà e progresso. Un popolo senza acqua non può proprio esistere, è un bene primario.

Proprio per questo spesso sono contese in guerre e battaglie e dominarle da potere sia politico che sacrale. 

Le spade in acqua hanno un valore immenso già dal ciclo arturiano, dove una versione vuole che sia stata la dama del lago, dove sorgeva l’isola sacra di Avalon a consegnare Excalibur a re Artù.

Proviamo quindi a pensare come le acque e il dominio su di esse, in antico, avessero un valore di potenza e dominio.

Sul nostro territorio durante la protostoria l’uso di gettare spade nelle acque spesso defunzionalizzate (con il manico rotto o comunque mutilate in modo da diventare inutilizzabili perdendo così il loro valore legato alla funzione: spada=arma ora spada=dono votivo) in Abruzzo è attestato da diversi esemplari. Quello di sacrificare spade nelle acque è un’usanza che non comprende solo le acque dolci, laghi o fiumi, ma anche le acque del mar Adriatico. 

Le spade nelle acque in Abruzzo provengono dal fiume Pescara, è sono di diverse tipologie: Pertosa, Olmo di Nogara (si presenta con il manico rotto), e Castione, leggermente più moderna, del Bronzo medio 3 (XV sec a.C.).

Il fiume Aterno Pescara è un fiume molto largo e lungo per la regione Abruzzo, è importante quindi definire l’areale in cui queste spade sono state ritrovate. Nel tratto del fiume che passa vicino Cepagatti vi è stato il maggior numero di ritrovamenti. Ma perché? È possibile immaginare come in quelle zone potessero esserci degli sconti, forse direttamente nei pressi del fiume, è infatti proprio in questo punto che troviamo il guado delle fascine dove è possibile attraversare il Pescara. Il tratto è sicuramente impervio ma permette di passare dal nord al sud della regione senza dover allungare ulteriormente il percorso di discesa o di risalita. Capite bene perché questo dev’essere stato luogo di battaglia. Doni legati ad eventi bellici, di vittoria o di augurio per essa.

Le spade ritrovate nelle acque, come abbiamo già detto, non vengono deposte solo nei fiumi. Spade del Bronzo recente tipo Cetona si trovano sia nel fiume Pescara che nel lago del Fucino. Anche il tipo Allerona del Bronzo finale è attestato nel Fucino. Un esemplare di quest’ultima tipologia faceva parte della collezione della famiglia Torlonia. Nel 1994 la Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo acquista questa spada. Vi sembrerà un’informazione da poco ma non è così, l’acquisto dei marmi Torlonia ha ricevuto una grande potenza mediatica. Marmi incompleti e frammentari. L’acquisto della spada integra e parlante invece è passato in sordina.

Le acque sono e rimangono un luogo sacro per molte civiltà, fonte di vita ma anche barriera naturale da oltrepassare come sfida alla vita. 

Questo era il valore che i nostri antenati attribuivano alle acque d’Abruzzo. 

Dott.ssa Andrea Di Giovanni

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