“Tienilo accesso” il saggio che ha conquistato i maturandi

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 “Tienilo acceso” il saggio scelto da uno studente su cinque alla maturità, spiega l’importanza della buona gestione delle relazioni online

Ciò che comunichiamo online ha ripercussioni anche su l’offline, l’iperconnesione genera rischi o opportunità a seconda dell’uso che facciamo dei social e della nostra capacità di saper comunicare con consapevolezza nel digitale.

Il tema è talmente importante da essere stato inserito tra le tracce della maturità 2022 e scelto dal 21,2% delle studentesse e degli studenti su un totale di 520mila maturandi per affrontare la prima prova scritta lo scorso mercoledì 22 giugno. 

La riflessione nasce dal saggio “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello”, pubblicato da Longanesi nel 2018 e firmato dalla sociolinguista Vera Gheno e dal filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni. 

Ciò che postiamo su Facebook o su Instagram contribuisce alla costruzione della nostra reputazione digitale: un commento o una nostra foto al mare che condividiamo con naturalezza come facessimo tra una cerchia ristretta di amici, può diventare oggetto di analisi in una selezione di lavoro durante la quale il nostro recruiter oltre al cv si informa su chi siamo online.  E ciò che scriviamo? Le parole hanno un effetto ancora più potente perché rimarranno scritte e saranno lette e riproducibili da moltitudini di utenti che non rientrano nella nostra cerchia di amici o conoscenti. 

Come si legge nel saggio da pagina 75 a pag 78 : “Vivere in un mondo iperconnesso comporta che ogni persona abbia, di fatto, una specie di identità aumentata. Occorre imparare a gestirsi non solo nella vita reale ma anche in quella virtuale senza soluzione di continuità…”.

Vera Gheno e Bruno Mastroianni hanno compiuto una vera e propria rivoluzione culturale facendo diventare il tema della buona gestione delle relazioni online e della necessità di un’educazione all’altezza dell’epoca che viviamo, oggetto di esame accanto ad “autori giganteschi” per citare lo stesso Mastroianni dal suo profilo Facebook. 

La casa editrice Longanesi riguardo al saggio dice “questo libro parla di noi, persone connesse tramite i social network con le parole, forse lo strumento più immediato e potente che abbiamo a disposizione in quanto esseri umani. Eppure, spesso le usiamo in maniera frettolosa e superficiale, senza valutarne le conseguenze. Poiché le possibilità di fraintendimenti, ostilità e interpretazioni distorte dei fatti sono massime laddove non possiamo guardarci in faccia, in rete e in particolare sui social network le parole che scegliamo hanno un peso maggiore, su di noi e su chi ci sta attorno. Infatti oggi la comunicazione sul web appare avvelenata dal bullismo, dalle notizie false e dai continui conflitti. Ci sentiamo intrappolati dall’odio, dalla paura e dalla diffidenza. La verità è che siamo diventati iperconnessi, viviamo contemporaneamente offline e online ed è una condizione complessa, che occorre imparare a gestire. Non esistono formule magiche ma, nel suo piccolo, ciascuno di noi può fare la differenza, curando con più attenzione il modo in cui vive – e quindi parla – in rete: di sé, di ciò che accade, degli altri e con gli altri. La nostra vita interconnessa non dipende, in ultima istanza, dagli strumenti e dagli algoritmi, e nemmeno dai proprietari delle piattaforme: sta a noi scegliere chi siamo e cosa vogliamo in Rete”.

Ma come si diventa esperti naviganti della Rete? Gli autori si concentrano sull’opportunità di vivere in modo libero e consapevole le ricchezze che il web e i social offrono “imparando a padroneggiarli senza lasciarcene schiacciare, a decifrarne i messaggi senza farci manipolare, a capire e farci capire attraverso una scelta accorta e consapevole delle parole”. 

In uno scenario fortemente iperconnesso e interconnesso, tutti abbiamo bisogno di ridefinire con consapevolezza il modo di essere sui social.  Le competenze di comunicazione non sono più solo una prerogativa degli addetti ai lavori, oggi più che mai devono essere di proprietà del cittadino comune che vive tra offline e online. 

Cristina Mignini

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