Rilanciare la bellezza dell’Italia promuovendone le incantevoli eccellenze
Il 2022 si appresta a lasciarci, dopo averci “donato” una coda del covid con tutte le patologie annesse, una guerra esplosa fra Ucraina e Russia, iniziata il 24 febbraio, una impennata dei prezzi delle energie da riscaldamento e da illuminazione, con conseguenti costi per le famiglie e per le imprese, una interruzione anticipata del governo Draghi in Italia con conseguente affermazione della destra che ha conquistato agevolmente la guida del Paese.
Con questi presupposti, sembra utopistico che un anno che sta per entrare possa fare miracoli, considerato che tutte le criticità accumulate non possono essere smaltite così facilmente.
Anche se non è detto: spesso dalle condizioni più disastrose, si fanno avanti opportunità insperate.
Proviamo allora ad ipotizzare un cambio di marcia davvero strepitoso, un po’ come l’augurio che il grande Lucio Dalla fece al suo Paese, rendendosi interprete della necessità che il popolo avrebbe ritrovato sé stesso, proprio grazie ad una iniezione di buonumore.
Sicuramente il sistema “Italia” ha in serbo una grande energia che si chiama “patrimonio artistico” che i diversi popoli della Terra stanno riprendendo a fruire.
Il nostro Paese dovrà porre mano a tutti gli accorgimenti necessari per indurre le tante nazioni europee ed extra-europee a recarsi non solo a Roma, Firenze, Venezia, Napoli ma a visitare dal più piccolo borgo alla grande pinacoteca, alla cattedrale meglio realizzata.
Quello che è stupefacente, è che però noi stessi non abbiamo una conoscenza completa delle nostre bellezze.
Io stesso, solo il fine settimana scorso, ho avuto l’occasione di visitare la città di Lucca ed ho scoperto che è…semplicemente meravigliosa! Ora io mi chiedo: quanti italiani si sono recati a vedere questa splendida località ricca di chiese e circondata da mura che ne delimitano il centro storico?
A questa città ne potremmo aggiungere delle altre, equamente distribuite tra nord, centro e sud che si contendono ribalte per le bellezze architettoniche, per gli arredi urbani, per le pinacoteche o per i musei, come per i castelli, i teatri o le biblioteche.
La proposta che farei sarebbe proprio questa: quella di rilanciare la bellezza dell’Italia nel mondo, promuovendone le diverse caratteristiche, senza trascurare le incantevoli eccellenze paesaggistiche.
Il pianeta ha oltrepassato gli otto miliardi di abitanti ed è impensabile che l’Italia, tra i Paesi meno abitati da giovani e con una media di vita estremamente alta, (al punto da constatare che il nostro Paese, in quanto a longevità, è appaiato al Giappone), non apra le porte ai tanti abitanti dentro e fuori l’Europa.
Ciò che mi preme è un pressante invito perché il governo attuale si adoperi senza tregua perché la qualità della vita riprenda a crescere, superando questa insensata politica delle risorse energetiche mai abbastanza accumulate e provveda in tutti i modi a far rientrare i tanti giovani laureati e specializzati, che hanno preferito andare all’estero per esercitare le proprie professioni, non vedendosele abbastanza riconosciute e retribuite in modo adeguato, nel loro Paese di provenienza.
Ernesto Albanello