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L’Acqua, elisir di vita

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L’Acqua, elisir di vita

L’acqua parla di noi, della nostra storia, e riveste un importante ruolo di regolazione delle funzioni organiche per tutta la vita. Hanno scritto libri interi sull’acqua, tranquilli, in questo articolo cercherò di riassumere solo gli aspetti più interessanti, tralasciando quelli ovvi che tutti conosciamo.

L’acqua è vita: basti pensare che alla nascita siamo formati dal 90% di acqua, percentuale che poi durante la vita scenderà al 70%. Oggi si parla tanto di medicina anti-aging, di tecniche di ringiovanimento, ma non dimentichiamo che il principale elisir di lunga vita, salute e bellezza è l’acqua: disidratazione, invecchiamento, decadimento cognitivo e senescenza vanno a braccetto.

La struttura chimica dell’acqua è fantastica, all’esame di chimica all’università presi 30 e lode, ma non capì il vero senso dell’acqua, ci sono voluti tanti anni di studio e di ricerca e con la Medicina Funzionale finalmente il cerchio si è concluso: la struttura fisica e chimica dell’acqua mi fa pensare ad un mondo in continua evoluzione e cambiamento, l’acqua è formata da 2 atomi di idrogeno ed uno di ossigeno (H20), tenuti insieme da un legame idrogeno, non molto stabile, per questo l’acqua si presenta sia allo stato liquido che gassoso, che solido. Ciò vuol dire che se noi ingenuamente ci immaginiamo la molecola come una goccia di acqua, in realtà non è così, perché quella molecola non è mai uguale a se stessa, proprio perché è un dipolo elettrico, ovvero ha un polo positivo ed uno negativo, e questa è una caratteristica molto importante in natura. Allo stato liquido l’acqua ha una forma tetraedica, come tante reti di pescatore che fluttuano una sull’altra, nelle quali le molecole si legano alternando la struttura esagonale e pentagonale in maniera coordinata con frequenza elevatissima di 10 alla meno 11 al secondo. Tutto questo è a dir poco fantastico, vuol dire che non esiste una molecola di acqua stabile e uguale a se stessa, ma che in ogni molecola gli ioni H+ saltano da una molecola all’altra verso il polo negativo e gli ioni O- saltano verso il polo positivo. Nel nostro corpo l’acqua viaggia più veloce della luce!

Ma non è finita qui, l’acqua ha una Memoria, cioè è in grado di inglobare (memorizzare) nel suo reticolo cristallino la frequenza di tutto ciò con cui essa viene a contatto. È questa la base sulla quale si fonda l’Omeopatia: la diluizione progressiva e la dinamizzazione energetica fanno sì che l’acqua conservi la memoria terapeutica dell’elemento con il quale è venuta in contatto. Ed ancora, gli studi di Masaru Emoto hanno dimostrato che l’informatizzazione avviene anche dall’ambiente e dalle parole: brevemente, egli prese dell’acqua distillata e la divise in due contenitori, uno lo pose in un ambiente salubre: luce, calore, musica classica. L’altro in un ambiente malsano: buio, umidità, rumore. Quindi prese una goccia del primo e del secondo contenitore e le fece cristallizzare su un vetrino nel frizer. Cosa ne venne fuori? La prima goccia diete vita ad un merletto di ghiaccio perfetto, la seconda ad un merletto che sembrava “mangiucchiato”: era irregolare e mancavano dei pezzi. Successivi esperimenti con la PET (tomografia ad emissione di positroni) riuscirono ad evidenziare un assorbimento diverso della luce, in funzione del livello energetico dell’acqua, evidenziando che anche le emozioni trasmesse all’acqua ne cambiavano la forma e il colore di assorbimento: così l’amore conferiva un miglior assorbimento del rosso e l’odio del nero.

E se vi chiedessi cosa c’entra l’acqua con l’epigenetica? Seguitemi: se pensiamo che l’acqua non è solo quella dei fiumi e dei mari, o della pioggia, ma che è acqua anche quella che è dentro noi, allora comprenderemo come lo studio della fisiologia e dell’epigenetica non possano prescindere da quello dell’acqua: le cellule per funzionare bene hanno bisogno di acqua, e soprattutto di acqua pulita. L’epigenetica ci insegna che il nostro genoma, così come l’acqua, è influenzato dall’ambiente. Tutto questo ha un significato estremamente importante per la nostra ricerca della salute. Per non parlare di quello che succede all’acqua nel nostro corpo durante un processo infiammatorio: si gelifica, passando dalla forma sol a quella di gel, acidificando il tessuto.

Qual è la migliore acqua da bere? A questa domanda vi rispondo: L’acqua alcalina, Hip Hip Urrà! È la migliore perché ha una maggiore concentrazione di ossigeno!

In commercio esistono gli alcalinizzatori, sono macchinari in grado di filtrare l’acqua corrente dalle impurità e di alcalinizzarla, ionizzandola, ovvero di scindere gli H+ dagli OH-, ed in base alla concentrazione finale di questi ultimi si potrà incrementare il Ph fino ad un valore di 10. Per Ph indichiamo la concentrazione di idrogenioni, però qui la lezione di chimica ve la risparmio perché è molto difficile, basta sapere che più ossigeno è presente nell’acqua, più questa è alcalina, e di conseguenza è in grado di ossigenare meglio i tessuti, inoltre la ionizzazione cambia il campo elettromagnetico dell’acqua. In assenza dell’alcalinizzatore si potranno disciogliere in acqua sostanze alcalinizzanti, formate da miscele di minerali, oppure in modo più semplice aggiungere del limone all’acqua, perché anche se questo ha un sapore acido, nel nostro corpo genera una reazione alcalina. E se vi dicessi che sono stati effettuati studi sull’acqua bevuta dalle popolazioni più longeve? Orbene, si è visto che gli Unza in Pakistan bevevano acqua alcalina ionizzata, idem il popolo dei Tlacota in Messico e gli abitanti di Lourdes in Francia. Oggi negli ospedali Giapponesi l’acqua alcalina viene dispensata come medicina.

Personalmente ho uno ionizzatore alcalino da circa 15 anni: l’acqua è più leggera, è buona, è comodo da usare, ve lo consiglio. Anche perché vi siete mai chiesti cosa succede a quell’acqua fantastica che è stata prelevata alla fonte e poi imbottigliata in bottiglie di plastica, riciclata, che facilmente si sfalda, trasportata in questo periodo nei container al sole a 50 gradi?

Ultima domanda: Come bevi? Purtroppo meno beviamo meno abbiamo sete, da questo punto di vista siamo stati progettati come i cammelli! Al contrario del mangiare: più mangiamo e più abbiamo fame: prima bella fregatura! Il nostro organismo ha bisogno di circa 3 litri di acqua al giorno, sì, ho scritto bene, 3 litri. Alzi la mano chi ne beve almeno 2! Ma non è finita qui, bisognerebbe bere lontano dai pasti, almeno mezzo litro alla volta, meglio ancora un litro. Perché? Semplicemente perché in questo modo si fa un bel lavaggio dei reni e della vescica, attivando una sorta di effetto a cascata per i reni e a sifone per la vescica, questo esempio idraulico rende perfettamente l’idea. Bere un bicchiere alla volta ci farà fare pipì di continuo e non permetterà la pulizia di reni e  vescica, altresì bere durante i pasti diluirà il contenuto alimentare, rendendo più difficile la digestione, sia perché i succhi gastrici, biliari e pancreatici non riusciranno ad aggredire perfettamente il cibo, sia perché il centro della fame, situato nel cervello, abbasserà la soglia della fame, in parole povere il cervello assocerà il senso di sazietà ad un maggior senso di riempimento dello stomaco, seconda fregatura!

Concludo facendo un brindisi all’acqua, quale fonte di vita. Ed è per questo che ognuno di noi deve fare, nel suo piccolo, del proprio meglio per preservare questo bene così prezioso ed indispensabile per la vita nostra e di tutto il pianeta.

Dott.ssa Anna De Antoni

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