La tormentata vita dei film indipendenti: una riscoperta necessaria

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Quanti film sono stati realizzati in Italia e sono rimasti invenduti, non distribuiti, non veicolati? 

Se andate a spulciare un po’ di siti di informazione su Google, si parla di più di 50 film solo negli ultimi due anni. E molti di questi film sono bellissimi, da quel che dicono critici e festival. Ma allora, perché non arrivano lontano? 

Facciamo una piccola premessa: Netflix, Amazon, Apple Tv, Disney, sono le maggiori piattaforme di streaming in questo momento: tutti i cineasti vorrebbero arrivare qui. Ma non esistono solo queste piattaforme. Ci sono molti altri siti dove è possibile recuperare film indipendenti o anche capolavori del passato. Certo, si parla di piattaforme che non fanno i numeri di Netflix. 

Tuttavia ci sono. E grazie a questa grande scelta, prima o poi un buon film può arrivare a essere distribuito da qualche parte. 

Il problema, però, è che molti film indipendenti meriterebbero un salto di qualità e non riescono a farlo. 

Molti film indipendenti bellissimi non riescono ad arrivare in tv o sulle piattaforme più importanti. 

Come mai? I motivi sono tanti e non basterebbe un libro per elencarli tutti. Il sistema di distribuzione dei film è intricato quasi quanto la metropolitana di Londra. Esistono tantissime stazioni dove fermarsi, e ogni luogo è diverso. 

Un film può affrontare diversi percorsi, e nessun percorso è uguale a un altro. 

Bisogna avere molta fortuna, come dicevano i grandi maestri del passato. E questo è sicuro. 

Bisogna avere una storia emozionante, e anche questo è sicuro. 

Bisogna, infine, beccare i contatti giusti, al fine di fare il famoso salto di qualità. 

Oltre alla bellezza di un film, è fondamentale incontrare le persone giuste che possano valorizzare una pellicola. Attenzione: non stiamo parlando di raccomandazioni, qui. Un distributore può innamorarsi del vostro film e per questa ragione può sostenerlo lungo il suo cammino. 

Eppure, si ha sempre la sensazione che moltissimi progetti, in Italia, non siano veicolati o distribuiti nel modo migliore. Si ha sempre la sensazione che alcuni film avrebbero meritato miglior sorte, una volta visti. 

Questa è la grande differenza rispetto ai ruggenti anni ’70, dove al cinema c’era la possibilità di vedere veramente di tutto. Molti registi coraggiosi sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio con film assolutamente sperimentali, negli anni ’70. Parliamo di Elio Petri come dello stesso Bernardo Bertolucci. Ora al cinema ci arrivano veramente in pochi. E poi, le sale se la stanno passando malissimo. Ne abbiamo ampiamente parlato nei nostri articoli precedenti. 

Ci troviamo in un momento storico in cui, aldilà dell’uscita in sala, le possibilità sono veramente tante. A volte sono… Troppe!

Sembra una contraddizione vero? E spesso, nella fitta rete di treni da prendere per farcela, ci si perde o non si arriva dove si dovrebbe arrivare. 

C’è, poi, un altro aspetto da considerare: i film prodotti in questi anni sono molti di più rispetto al passato. Il digitale ha aperto le porte del paradiso ai giovani registi. Adesso è possibile fare un film anche con mezzi di fortuna, se si sanno usare molto bene. Tantissimi girano robe di ogni tipo. 

Produciamo tantissima roba, che a volte non sappiamo nemmeno dove metterla. 

Quindi la concorrenza è altissima. E la grande distribuzione non ha lo spazio per tutti, perché nel frattempo produce a sua volta cose da distribuire! Guardate Netflix, ad esempio: The Crown, Stranger Things e molti altri prodotti sono firmati dalla grande N, che è anche (e soprattutto) distributrice di questi stessi progetti!

Ecco perché, in questo marasma, molti prodotti rischiano di essere dimenticati e di scomparire. 

Ecco perché, il ruolo dello spettatore è fondamentale e necessario per far emergere i piccoli grandi film. 

Andando a scovare film piccoli ma belli avrete sicuramente la possibilità di far emergere titoli nuovi, diversi, che possono anche diventare iconici. Il passaparola è sempre stato un ottimo veicolo per creare fenomeni di costume. E il cinema, così come la serialità, ha bisogno di questo! 

Hanno fatto storia le proiezioni parigine nei cinema d’essai negli anni ’70 e ’80. Registi e sceneggiatori, studiosi dell’arte e curiosi affamati di arte e novità, si riversavano nelle sale alla ricerca di fonti di ispirazione e di confronti continui e diretti con il grande schermo. La ricerca del gusto, dell’arte, sono concetti che lo spettatore moderno rischia di perdere, di questo passo. Ma che invece sono fondamentali per capire dove sta andando il mondo e l’arte che in esso si manifesta! 

Marco Cassini

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