Rigenerazione

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È scientificamente provato che nelle esperienze di bellezza ci sentiamo meglio. 

Sempre più spesso a Milano si sente parlare di “life experience” per descrivere tutto ciò che si può fare nel nostro tempo libero e che può in qualche modo arricchire il nostro bagaglio culturale, che può farci stare bene, che può farci incuriosire e conoscere qualcosa di nuovo. 

Sempre più spesso un viaggio, una cena, un incontro o un evento necessitano di questo nuovo concetto, di “life experience”, per stimolare la nostra curiosità, per farci vivere una esperienza nuova in grado di fare evolvere i nostri pensieri. 

Non sempre però le “life experiences” diventano positive. 

Può capitare così che una camminata notturna in una zona desolata in montagna diventi improvvisamente l’ultimo posto dove vorremmo stare, perché qualcosa va storto. Può capitare, come è successo a due turisti italiani, di andare dall’altra parte del mondo e ritrovarsi in un’isola deserta per ore senza che nessuno li andasse a prendere. Lo “skipper” che li aveva portarti fin lì, infatti, se ne era andato promettendo ai ragazzi che sarebbe tornato ma anche lì, qualcosa è andato storto. 

Con un pizzico di senso di responsabilità e di amor proprio, tuttavia, è possibile evitare di mettersi in mezzo ai casini. 

Il concetto di “life experience” ha molto a che vedere con un arricchimento in termini culturali e personali. Cioè: io vado si a cena il sabato sera, ma vorrei nel frattempo vivere qualcosa di diverso rispetto al solito, qualcosa di cui potrei ricordarmi con piacere. 

Nel cinema, in tempi non sospetti, è stato proprio Danny Boyle a sdoganare questo concetto con “The Beach”. Protagonista del film un giovanissimo Leonardo Di Caprio. il film è da vedere proprio per il desiderio del protagonista di vivere una “life experience” fuori dall’ordinario. Il film prende una piega thriller in breve tempo e le cose si mettono male in breve tempo per i protagonisti.

Nel capolavoro di Sean Penn “Into the wild”, la “life experience” diventa per il protagonista il motivo di una trasformazione totale! È da recuperare: parliamo di uno dei grandi film dell’ultimo ventennio, secondo la critica. 

Oggi sono tanti i ragazzi che organizzano viaggi fuori dal comune in zone remote del globo. Tantissime coppie scelgono viaggi atipici, particolari, alla ricerca di qualcosa che possa in qualche modo lasciare un segno. 

Questa ricerca spasmodica di ciò che nella vita di tutti i giorni sembra non esserci ci fa capire come gli occidentali si stiano scontrando con un senso di infelicità che è assolutamente ingiustificato, in realtà. Scriviamo queste righe mentre i nostri colleghi raccontano del disastro avvenuto per il terremoto in Turchia e Siria. Si parla di oltre 3000 morti, ma siamo quasi certi che il numero è destinato a salire. 

Scriviamo queste righe mentre in molti Paesi del mondo si combattono guerre sanguinose in grado di spazzare via non solo persone e bambini, ma anche i luoghi iconici di tanti Paesi. Eppure, nonostante la nostra consapevolezza di questo, non riusciamo a vedere la nostra vita come una vita felice, illuminata. Anzi, siamo sempre lì a tentare una fuga nel weekend che poi magari possiamo postare su Instagram per dimostrare al mondo che si, noi stiamo facendo una “life experience”. 

Non stiamo forse perdendo obiettività?

Non è che la “life experience” sia solo un concetto nel quale vogliamo rifugiarci?

Facendo due passi con il proprio cane, sentire il respiro di un figlio, abbracciare un compagno di squadra in una partitella con gli amici, fare due passi nella meravigliosa città italiana in cui siamo nati, non può essere anche questo “life experience”? 

Certo che si! 

Le grandi e piccole città italiane sentono che questa può essere la strada giusta. La strada della bellezza. E per questo cercano di rinnovarsi, rivalutarsi, soprattutto nelle periferie! Far sentire i cittadini all’interno di un contesto nuovo ma sempre vagamente familiare è una chiave per diversificarsi. Perché alla fine, a ben pensarci, vogliamo la “life experience” per provare qualcosa di non convenzionale per la nostra vita. Ma molto è correlato con come noi ci relazioniamo alla vita. Perché se lo vogliamo e se desideriamo essere contenti, ogni cosa in realtà può diventare “life experience”, no?

Intanto buona visione con i grandi film di Danny Boyle e Sean Penn! 

Marco Cassini

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