
I due politici italiani molto spesso nel mirino delle critiche
Nel 2022 ha ancora senso etichettare le persone in base ai propri orientamenti sessuali? E soprattutto i politici possono essere screditati o accusati nel loro operato per la scelta e la preferenza dei rispettivi partner? Sembra che l’Italia viva in una sorta di provincialismo e sia lontana anni luce nell’accettare qualcosa che non rispecchi i canoni dei benpensanti. Ma poi c’è da chiedersi a monte il giusto dov’è? Sarebbe questa la domanda da fare prima di lasciare spazio a sterili critiche. Essere omosessuali nel 2022 è ancora un tabù? O meglio dobbiamo stare a spiegare agli altri se chi amiamo è del nostro stesso sesso o meno? Può essere un politico discriminato per le proprie liaison? Nel Paese che ha affossato il ddl Zan l’omosessualità in politica è ancora proibitiva e un’arma usata per attaccare gli avversari. Da oltre trent’anni a questa parte le personalità politiche che hanno parlato pubblicamente della loro omosessualità sono state pochissime, ciò a causa dello stigma sociale che continua a permanere attorno al tema, sia perché, come evidenziato dall’ex ministro dello sport Vincenzo Spadafora, oggetto recentemente di un coming out, “in politica l’omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l’avversario”. Francamente ho trovato intrisa di grande romanticismo la storia d’amore tra Imma Battaglia e Eva Grimaldi. L’attivista LGBT ha permesso alla bella attrice di ritrovare la serenità dopo la fine del suo matrimonio. Eva Grimaldi ha spiegato in tv a Verissimo che l’incontro con Imma Battaglia è avvenuto in un momento di estrema fragilità, quando l’attrice era in crisi: “Volevo una donna su cui appoggiare la testa. Mi feci portare al gay village perché c’era questa Imma Battaglia, che io non sapevo chi fosse. Poi ho scoperto che era un’attivista LGBT e ho capito che avevo vicino a me una persona fortissima. Dentro di me ho pensato che con lei sarei potuta uscire da questa crisi”. Poi, una puntualizzazione: “A me le donne non piacciono, io amo Imma! Sono lesbica, perché ho sposato una donna, ma l’amore non ha sesso e non ha forma. Grazie a lei ho sconfitto le mie fragilità, ho avuto il coraggio di dire che ero – e che sono ancora, spesso mi inciampo – balbuziente”. La relazione con l’attivista LGBT è stata la prima con una persona del suo stesso sesso per l’ex di Gabriel Garko, ma le ha permesso di provare emozioni che non aveva mai provato prima. E che dire invece di Niki Vendola, la persona grazie alla quale la Battaglia è entrata in politica nel 2009? Vendola è passato alla storia come il simbolo dell’omosessualità nella politica italiana. Ha fatto coming out giovanissimo, a 19 anni, ed è stato il primo governatore regionale apertamente gay in Italia. Vendola ha sposato con rito civile Eddy Testa, talentuoso art director e organizzatore d’eventi, suo compagno di vita da ben tredici anni. I due si sono giurati amore eterno in una cerimonia super blindata a cui ha preso parte anche Tobia, il figlio che Vendola ha scelto di avere con il marito. Niki Vendola è diventato infatti papà grazie alla maternità surrogata, ma il riconoscimento è avvenuto solo nel dicembre del 2018, dopo che il Tribunale di Roma gli ha riconosciuto la piena adottabilità. Insomma, come affermava lo scrittore Jean-Paul Malfatti: “l’amore non ha sesso, né età, né religione, né paese, né distanza, né tantomeno razza o colore. ”
Elena Parmegiani