
Una voce importante per il PIL del nostro Paese
Il settore del fashion non ha ancora ritrovato i livelli pre-covid-19, ma continua il percorso di ripresa e gli scenari fanno ben sperare in futuro roseo. Le grandi aziende italiane della moda, quelle con un fatturato superiore a 100 milioni di euro, nel 2021 hanno visto registrare un giro d’affari in crescita a 49,8 miliardi, lo 0,9% del Pil nazionale. Il 2022 si preannuncia come l’anno in cui si tornerà a un livello pre-covid con un fatturato stimato attorno ai 110 miliardi. Lo dice il rapporto di Mediobanca che prende in considerazione 134 aziende italiane, 89 delle quali operanti nella manifattura, 30 si occupano di vendite all’ingrosso e 15 nel dettaglio. La maggior parte di esse opera nel nord Italia e le altre 34 nell’Italia centrale, nel sud e nelle isole.
A livello mondiale il recupero sarà più forte, secondo quanto evidenzia lo studio che prende in considerazione ben settanta multinazionali della moda. I dati dei primi nove mesi del 2021 segnano per i maggiori player mondiali un rimbalzo del giro d’affari del +32%. Il mercato europeo è quello con meno quote, mentre quello asiatico ha visto un’accelerazione sulla scia della Cina (+38% escludendo il Giappone) insieme con quello americano (+37%, trainato dagli Stati Uniti). In Italia è l’abbigliamento il comparto trainante, con 43,9% dei ricavi aggregati, seguito da pelli, cuoio e calzature (27,1%). Il settore della moda nel corso degli anni ha visto una forte presenza di gruppi stranieri. Il 19 del fatturato è francese, fra cui Kering con l’8,7% e LVMH con il 6,4%. La moda è il terzo settore italiano per export, con l’11% del totale nel 2020. Rispetto al 2019, il valore delle merci e dei prodotti venduti all’estero è diminuito del 18,5%.
Questa tendenza ha coinvolto tutti i segmenti dell’industria della moda. L’abbigliamento è stata la componente trainante dell’export del settore, rappresentando poco più di un terzo del valore totale nel 2020, seguito dalle valigie e dalla pelletteria. Il terzo segmento è invece quello delle calzature, che rappresentano il 19% del settore.
Elena Parmegiani