Oggi il 70% delle case degli Italiani risulta di proprietà, ma la crisi che ha investito il mercato immobiliare dal 2008, successivamente allo scoppio della bolla immobiliare per il fallimento della Lehman Brothers, con il crollo del mercato immobiliare sopratutto tra il 2011 e il 2015, ha creato una situazione di stallo con pesanti conseguenze sull’occupazione dei lavoratori del settore.
Negli anni, i bonus edilizi, perciò, hanno sempre rappresentato un incentivo al miglioramento del patrimonio edilizio italiano, per altro di vecchia data, e una boccata di ossigeno ad un mercato in sofferenza, fino ad arrivare alla creazione del super bonus 110% del 2020 ad opera del governo Conte. Si tratta, di una detrazione generosissima rispetto alle detrazioni del 50 % o poco di più riconosciute in precedenza per le ristrutturazioni interne, la sostituzione delle caldaie, i lavori alle facciate.
Nato con obiettivi green ed anche per stimolare l’economia in affanno per la pandemia in corso, il provvedimento ha funzionato?
Il sistema si è rivelato all’inizio farraginoso, poi sono mancati i controlli e la programmazione: molti cantieri sono stati aperti contemporaneamente, i lavori appaltati più volte, ed ora in caso di inadempimenti contrattuali è difficile risalire al responsabile, oltre al rischio di essersi esposti a spese insostenibili per lo Stato!
Il premier Draghi ha criticato, a distanza di due anni dal varo del super bonus, le misure messe in campo: per quale motivo, se molti cittadini ne avevano colto con favore l’opportunità, e la ricaduta sul Pil e sull’occupazione aveva portato risultati positivi?
Il super bonus è stato al centro di truffe: gli illeciti hanno superato la cifra di 4 miliardi e i sequestri sono stati oltre i 2 miliardi! Il peso grava ora sui conti pubblici, e sarà a carico di tutti i cittadini! Inoltre, i prezzi sono aumentati in modo esponenziale, approfittando della mancanza di trattativa da parte dei committenti, visto che tutte le spese sono a carico dello Stato: è un sistema che ha favorito alcuni a svantaggio di tanti, e i cui effetti negativi produrranno riverberi sulle scelte di politica economica anche nel futuro, togliendo risorse magari ad altri vitali servizi ai cittadini.
Non si può nemmeno giustificare nell’ottica della giustizia sociale, come strumento per offrire, a chi non avrebbe potuto sobbarcarsi delle spese necessarie, la possibilità di migliorare la classe energetica della propria casa, e avere nel futuro bollette meno care, perchè è stato concesso anche a chi ha un reddito tale, da poter tranquillamente sostenere i costi. Inoltre, sono tanti i casi di cittadini, che con vari escamotage hanno ristrutturato una casupola, trasformandola in villa a spese della collettività!
Il super bonus si potrebbe inquadrare nell’ottica della teoria di Milton Friedman “Helicopter money”, per cui nei momenti di recessione si stimolano i consumi, distribuendo denaro come da un elicottero: con quali conseguenze?
La coscienza del bonus pater familias dov’è finita?
Paola Giorgi