Grande bellezza? O grande bruttezza?

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Cosa fa cultura e costume? E cosa provoca immondizia?

Cosa è bello? E cosa è brutto?

Di recente ho assistito a una discussione talmente accesa che ha rischiato di portare alla rottura di una coppia consolidata da anni: il motivo del contendere? Il Grande Fratello Vip. Lei ama il programma e pur non considerandolo culturalmente elevatissimo, vederlo è importante per stare al passo coi tempi. Lui ritiene che il programma abbassi notevolmente il livello culturale di un Paese intero. È nata una discussione così accesa che a un certo punto lui si è alzato dal tavolo esclamando: “Laura! Ma allora! Che cazzo stiamo a fare insieme se per te quella roba è da vedere mentre per me è pura immondizia?”

Dopo un momento di panico, i due sono tornati a casa insieme abbracciati come al solito. 

Però… Che paura!

Anche il programma di Sanremo, per gli italiani un programma intoccabile, genera sentimenti contrastanti. 

Moltissimi lo guardano perché è parte della cultura ed è una valida vetrina sul panorama musicale al giorno d’oggi, moltissimi lo ripudiano poiché ritengono che a Sanremo il meglio della musica italiana non c’è. Proprio Amadeus, presentatore storico della Rai, sulla selezione delle canzoni dice: “Io credo che al Festival di Sanremo debba andare l’attualità discografica e per fare questo devi partire non dal nome, ma dalla canzone. Quando io scelgo i brani, penso se quella canzone può avere un successo radiofonico. Tant’è che le mie scelte avvengono in automobile. Se uno pensa che io mi chiuda in una sala di incisione con le casse, no. Io salgo in macchina e scelgo le canzoni mentre guido e a volte mi faccio anche dei viaggi apposta per ascoltare le canzoni”.

Amadeus in queste parole mostra tutta la sua passione e la sua genuinità. Il problema, però, è che non tutti i più grandi musicisti si riescono ad ascoltare in macchina. Perché molte realtà non riescono nemmeno ad arrivarci, alla radio. E spesso, ahimé, questo non dipende dalla bravura. 

Molte realtà musicali nascono infatti nei garage e possono essere ascoltate solo nei centri sociali, nei circoli Arci o in un certo tipo di locali. 

È un problema, questo, che abbiamo anche con il cinema. 

La roba bella, interessante, spesso si nasconde negli anfratti di una Italia che non sempre viene considerata come dovrebbe. 

Ed è lì che c’è la forza artistica del nostro Paese. 

I grandi talenti nella recitazione, per esempio, preferiscono studiare nelle più grandi accademie di recitazione a numero chiuso come l’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico o il Centro Sperimentale di Cinematografia. Spesso, i giovani attori che escono da queste grandi accademie, non hanno l’occasione di fare provini importanti o programmi tv e cercano di ritagliarsi uno spazio nei teatri off. Si tratta di spettacoli sperimentali, proposte nuove, che a volte non funzionano e a volte si. Questi teatri, però, non sono mai (o quasi) frequentati da chi potrebbe garantire a questi talenti un futuro. 

Questo incredibile buco nero che si crea nella selezione di una proposta culturale nuova provoca un distacco emozionale con tutti coloro che ogni giorno investono tempo e risorse nella formazione e non sempre riescono a inserirsi nel sistema. Rimangono avvantaggiati, invece, tutti coloro che sono già presenti e visibili in un modo o in un altro. 

E questo va ben oltre il concetto di bellezza. Ricordiamo tutti come era visto Vasco Rossi all’inizio della sua folgorante carriera. Dopo la prima proiezione de “La dolce vita” a Milano, Marcello Mastroianni e Federico Fellini furono ricoperti di sputi da parte di un pubblico bigotto incapace di comprendere quello che è per molti il più grande dei grandi film della storia del cinema. 

Il concetto di bello e brutto cambiano a seconda delle epoche. Quel che rimane, è la portata emozionale di un’opera d’arte. 

Il concetto di immondizia, invece, è una cosa diversa. Quando in mondo visione ci sono personaggi che non apportano ricchezza culturale, emotiva, formativa, allora parliamo di immondizia. 

Quando ci accorgiamo che chi ha uno spazio nella televisione pubblica, ricevendo peraltro una somma (soldi pubblici) per essere lì, creando contenuti di cattivo gusto, di maleducazione, di ignoranza dialettica, grammaticale, di non conoscenza delle materie trattate, allora parliamo di immondizia. 

Sarebbe meglio dare uno spazio a tutti quei ragazzi che ora, in questo preciso momento, stanno cercando un garage dove potersi esibire con i loro amici coltivando il sogno di diventare musicisti un giorno…

Sarebbe meglio dare uno spazio a tutti quegli attori, registi, creativi, che hanno investito nella cultura e nella sperimentazione per anni e devono ripiegare su altri lavori poiché non c’è abbastanza spazio per loro. 

Sarebbe meglio, una volta tanto, vedere a Sanremo una ragazza diplomata in una scuola di danza o di recitazione accanto al buon Amadeus… Una stella italiana che potrebbe nascere e magari esplodere.

Una stella che ha seguito le orme di Carmelo Bene, Luca Ronconi, Eduardo De Filippo, una persona in grado, un giorno, di poter mettere il suo nome fra le stelle di Hollywood Boulevard di Los Angeles. 

Una stella… Che oltre a illuminare per la sua bellezza possa anche illuminare per la sua bravura nell’interpretare il bello… E il brutto. Schivando, magari, l’immondizia. 

A breve, intanto, tornerà il programma LOL. Lillo ci ha fatto sganassare. Corrado Guzzanti è stato fenomenale. E anche i talenti più giovani… Ci sono piaciuti! Ecco, questo mix a noi è piaciuto davvero tanto! 

Buona visione!

Marco Cassini

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