<<A volte siamo costretti a ripararci nella fantasia per sopravvivere a questa realtà. I conquistatori che sedevano sugli scranni si fecero profeti, poi i profeti divennero conquistatori, così quegli uomini intoccabili crearono religioni e dinastie.
Soggiogando gli stolti si nutrirono delle loro tragedie, fino a che gli uomini leali, messi alle strette, esasperati e ansimanti, cominciarono finalmente a cercare determinati la verità e destandosi dal torpore, severi ma giusti, ristabilirono gli equilibri.>>
Inizia così Gli Audaci, un romanzo denso di contenuti e dalla scrittura ricercata ma spontanea, colloquiale, che partendo dalla realtà attuale, si addentra in un viaggio di esplorazione dell’animo umano, aggredito dai problemi di un’era intrisa dalla corruzione dilagante.
Stiamo vivendo l’eclissi dell’onestà! Onestà, una parola che nel futuro classificherà i suoi divulgatori come populisti. Populista è un termine abusato, e soprattutto un termine con accezione negativa, quindi: onestà non è una buona cosa… La contraffazione è già iniziata. Dove? Quando?
<<Come è stato possibile dimenticare?>> si legge ne Gli Audaci, <<Potevano essere bastate solamente quelle menzogne televisive, quegli elenchi puntati farciti dai sondaggi e dalle statistiche a confonderci? Vagonate di numeri legati ad acronimi come PIL, SPREAD, BTP, BUND, BCE, MIBTEL, CEI, OPEC, ICI, CONSOB, ICE, OCSE, potevano averci infettato, ipnotizzando fino alla cecità le nostre vite, rendendoci come gli zombie catatonici dei film di Romero. Farci cannibalizzare tra noi anziché reagire? […] Potevano le loro strategie fatte di numeri e tabulati incomprensibili aver debilitato le nostre coscienze fino all’annichilimento? […] Quando il buon senso ci tradì, travolgendo e costellando il nostro tempo con mille suicidi – che sapevano più di omicidi – senza che fosse mai trovato un colpevole […]. Quando la nostra avvedutezza nel criterio di scelta, – quella che ti fa capire cosa è giusto e corretto, e cosa non lo è – capitolò sotto il peso di questi menzogneri di professione?>>
Immagino che starete riflettendo, mentre leggete, che starete cercando nella soffitta dei ricordi il tempo giusto dove trovare e collocare le risposte, ed è così che fa il romanzo. La narrazione ci conduce avanti e indietro nel tempo, dove assistiamo ad eventi fantastici che irrompono nel mondo che conosciamo e dove, appunto, compaiono: goblin, titani e stravaganti dei presi in prestito dalla mitologia romana. Forse le risposte non ci sono o forse sì, e le troviamo in questi personaggi di fantasia che emergono in mezzo a scene talvolta orrorifiche e splatter, e talvolta ironiche e romantiche. Attraverso un uso dell’allegoria come quello di Orwell ne La fattoria degli animali, il lettore viene immerso in una immaginifica alterazione della realtà, dove, ad essere reali sembrano essere solamente i quattro protagonisti che, per ripristinare l’Onestà, vengono trasformati in semidei, pronti a combattere contro i corrotti di tutte le forme.
Il germe di questa realtà alterata dove si annida? Gli audaci viaggiano a ritroso nel tempo e nello spazio per cercarlo, e lo trovano, si che lo trovano, annidato nell’animo umano, in un angolo umido e buio dove ristagna il vile egoismo, l’incontenibile cupidigia e la brama di potere.
Come è possibile restaurare il valore dell’Onestà? Tornare umani? Non può esserci soluzione solo nella fantasia! Non è possibile estirpare il marcio attraverso lo scorrimento di sangue come facevano gli dèi, deve esserci un’altra soluzione.
<<La vita che ora viviamo è una vita vissuta per restaurare la verità e riappropriarci della dignità d’essere uomini, tutto qui.>> Si legge in quarta di copertina.
Alessandra De Angelis