Cresce l’impegno sociale economico e ambientale delle imprese italiane

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I dati del decimo rapporto dell’Osservatorio Socialis

I dati del 10° Rapporto Csr sull’impegno sociale, economico e ambientale delle aziende in Italia, presentati a Roma dall’Osservatorio Socialis, parlano chiaro: la sostenibilità è diventata un impegno concreto per il 96% delle aziende italiane che dichiara di aver speso quasi 300mila euro all’anno (282mila euro per l’esattezza) in attività di Corporate Social Responsibility (Csr): in totale 2 miliardi e 162 milioni di euro nel 2021.

A prevalere sono gli investimenti – il 22% in più rispetto al dato del 2019 (1,7 miliardi) –  fatti su progetti relativi all’area del sociale, con investimenti a favore dei dipendenti, pensati per promuovere una società più equa e inclusiva o focalizzati sul territorio e sulle comunità locali. Le grandi imprese italiane hanno scelto di attivarsi in Csr e sostenibilità in primis con iniziative all’interno dell’azienda (50%). Al secondo posto per diffusione si collocano le attività sul territorio nazionale (40%), cui seguono quelle nell’area più vicina alla sede dell’impresa (36%). Dai dati emerge una riacquistata capacità di programmazione, tanto che il 65% delle imprese (rispetto al 40% del 2020) ha già confermato il budget per il 2022. Diminuisce al 27% la quota delle aziende che ha annullato o ridotto il budget.  

“Sembra un paradosso, ma la crisi determinata dalla pandemia ha costretto le imprese a ripensare le proprie strategie, fissando come non rinunciabili le attività legate alle responsabilità sociali, economiche e ambientali – ha spiegato Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis –. Chi non vuole rimanere indietro deve spingere sempre di più sui valori della responsabilità sociale e adottarli ormai senza riserve, per stare meglio sul mercato in un mondo che cambia”.

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione delle aziende verso i propri stakeholder e in particolare verso dipendenti e territori nei quali operano. Con la pandemia, si è registrata la tendenza a fare filantropia dove ci sono le famiglie dei propri lavoratori. Oggi l’orizzonte della responsabilità sociale dell’impresa si è consolidato e si è esteso a tutte le azioni che producono e promuovono la sostenibilità ambientale e sociale. Sono entrati strutturalmente i criteri ESG, che guidano non solo le politiche di produzione e di finanziamento, ma anche le scelte di responsabilità.

Il Rapporto Csr viene pubblicato ogni due anni, è promosso dall’Osservatorio Socialis, il cantiere di promozione della Csr, realizzato dall’Istituto Ixè ed è stato presentato venerdì 24 giugno al Centro Congressi Sapienza a Roma, con la partecipazione e il sostegno di MSD Italia, Gruppo CAP, SOGEI, Fondazione Prioritalia, e con il patrocinio istituzionale di MITE, MEF, Ministero Lavoro, Rappresentanza italiana della Commissione Europea, Assessorato alle attività produttive del Comune di Roma, Unioncamere, ASVIS, Sustainability Makers, Anima per il Sociale, Animaimpresa e ben 34 atenei italiani.

Cristina Mignini

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