Non possiamo vivere senza energia. Qualsiasi forma essa assuma ha una valenza straordinaria. Dall’ATP del nostro corpo all’energia elettrica. Da quella inespressa a quella che si esprime superando anche forze contrastanti come l’attrito.
È per antonomasia che senza energia non c’è vita. Ma quali sono state le prime forme di energia sfruttate e come si sono scoperte le mille potenzialità di queste.
Sicuramente una delle prime energie identificate dal genere umano è proprio quella dell’uomo stesso. Per cacciare, procurare cibo e riparo ma in secondo luogo per lavorare. La “forza lavoro”, gli schiavi generalizzando, sono stati i primi ad essere impiegati a scopi lavorativi comuni o privati. Era l’unico modo per creare grandi imprese. A meno che non ci fosse un ideale comune che spingesse a lavorare tante persone senza essere costrette a farlo. Possibile? In antico lo era!
Pensiamo alle piramidi dei tre grandi faraoni dell’antico regno, Kufru Kafra e Menkaura. Dai più conosciuti con i nomi tramandati e trasformati dai greci di Cheope, Chefren e Micerino. Padroni delle piramidi di Giza, le più grandi (non le uniche) piramidi d’Egitto. Usarono gli schiavi? Assolutamente no!
Lo so, lo so per voi sarà difficile credere a ciò che vi sto dicendo. Riscontro sempre incredulità quando racconto la verità a chi è cresciuto con gli insegnamenti biblici e vede gli egizi come un popolo di usurpatori.
Ma la storia parla chiaro e forte. La costruzione della piramide di Cheope, la più grande in assoluto, richiese 25 anni di lavoro. Lavoro donato dagli egizi al proprio faraone. E si furono proprio gli egizi a costruire la piramide. Nessuno veniva frustrato o peggio ucciso. Vi erano turni di rotazione periodici che vedevano parte del popolo impiegato per la grande impresa del faraone, volontari! D’altronde lavoravano per il loro dio!
Avevano assistenza medica e mangiavano buon cibo. Anche il pesce. Anche qui immagino cosa state pensando: ‘Va be grazie erano vicini al Nilo!’. Verissimo, molto più vicini di quanto lo sono oggi le piramidi al grande fiume ma pescare per tutti quegli operai era costoso e complesso. Eppure, il faraone garantiva tutti i diritti ai lavoratori. I meno fortunati erano di certo gli architetti, loro venivano puniti se qualcosa non andava come doveva.
La forza lavoro umana, volontaria o no che sia, ha permesso la creazione di grandi costruzioni impensabili per quelle cronologie, da Gobekli Tepe in Turchia, il più antico “tempio” del mondo (11. 500 anni fa) alle piramidi egizie, ai templi greci e romani. Tutti costruiti da mani umane, schiavi o non che siano.
La sostituzione del lavoro fisico ha liberato tanti uomini da una vita faticosa. Cosa ha permesso questa liberazione? Il fuoco!
Tecnologia più moderna di ciò che ci appare il fuoco venne sfruttato dal paleolitico medio e superiore. Indovinate quale fu l’ultima funzione per cui venne utilizzato? Cucinare. Ciò che a noi sembra scontato non lo fu per gli ominini. Cucinare non era così funzionale, d’altronde, la carne mangiata era bella che putrida visto che gli ominini non cacciavano ma erano saprofagi, ciò mangiavano carcasse cacciate e già smangiucchiate da altri predatori.
Il fuoco, per lungo tempo, venne studiato dall’uomo in filosofia ma in realtà utilizzato in poche delle sue reali potenzialità. Di certo, però, va specificato come la tecnologia di fusione dei metalli aiutò il progresso.
Prima i beni accumulabili erano deperibili e utili solo per alimentarsi. Anche le bevande fermentate avevano una scadenza e un fine preciso. Cibarsi. Con l’a scoperta della fusione e l’invenzione delle tecnologie utili alla creazione di oggetti metallici avvenne un passo avanti eccezionale. Uno dei pochi degni di nota dopo la liberazione delle mani che rese gli ominidi bipedi. Dopo la scoperta della cooperazione e della forza lavoro comune. Fondere il metallo significava accumulare beni che non appartenessero alla sfera alimentare, beni in surplus che potevano essere commerciati e scambiati e che, per la lavorazione e l’estrazione, avevano un valore convenzionale ma fisso. Meno metallo lavorato c’era più valeva. Cosa fare con questo metallo? Inizialmente oggetti legati alla guerra. Unica manifestazione sociale sempre legata al potere. Creare armi di rame e poi di bronzo e successivamente di ferro è emblematico. Ci spiega come la guerra e il potere fossero effettivamente legate in maniera indissolubile da sempre.
Le energie moderne le conosciamo già, con il fuoco venne inventata la tecnologia a carbone, il motore a scoppio e così via. Venne imbrigliata l’energia elettrica, fino ad arrivare a noi, che cerchiamo di tornare a tipologie di energie pulite, naturali e rinnovabili.
Vi ho parlato di pochi aspetti, si potrebbe dire tanto altro in merito ma come al solito concludo chiedendo a tutti di guardare in dietro, nel passato, quando si cerca una soluzione per il futuro.
Dott.ssa Andrea Di Giovanni