La recente esperienza della pandemia ha evidenziato i bisogni ineludibili dei cittadini, che in un contesto di welfare aspettano risposte adeguate e puntuali, mentre in Italia cresce la richiesta di servizi alla Sanità, per l’innalzamento dell’età media della popolazione, che con l’aumentare dell’aspettativa di vita, ha sempre più bisogno di monitorare la salute con l’aiuto di professionisti, non solo preparati, ma sensibili e umani.
Le risorse del PNRR sono un’occasione importante per intervenire sulla Sanità, per renderla più vicina alle necessità dei cittadini e più efficiente grazie alle innovazioni digitali, che ormai sono entrate nella nostra vita e possono diventare strumenti preziosi, per avere assistenza sanitaria in modo più agile e tempestivo rispetto al passato, e soprattutto riducendo sprechi e ritardi nell’accesso alle cure.
Ora, esiste il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, che raccoglie documenti e dati sanitari dei singoli, permette di prenotare , modificare le prenotazioni di prestazioni sanitarie, effettuare pagamenti online del ticket, effettuare la scelta del medico di famiglia, e certamente costituisce un utile sviluppo a favore del cittadino del sistema sanitario, ma chiede particolare vigilanza per tutelare la privacy e proteggere i dati dai cyber attacchi, che possono bloccare l’accesso ai servizi, come accaduto nella Regione Lazio nel 2021. Il fenomeno degli hacker ha sollevato l’attenzione della politica: in Italia, i cyber attacchi crescono con una velocità impressionante, fino a 169 volte di più della media mondiale, come sottolinea il rapporto Clusit 2022.
La digitalizzazione dell’Ecosistema sanitario offre, comunque, molte opportunità, come dimostra, per esempio, l’interessante l’esperienza del Trentino, che ha sviluppato la piattaforma TreC (Cartella Clinica del Cittadino) con una precisa vision: assicurare servizi sanitari online, fruibili da persone con diversi livelli di istruzione e competenze informatiche, tenendo conto dei vari bisogni di salute e cura, che vanno dalla prevenzione alla considerazione dello stato della malattia, se cronica o acuta, il tutto per rendere il sistema interoperabile tra i vari attori, cioè pazienti e operatori sanitari, agevolando la somministrazione delle terapie e offrendo supporto continuo.
La digitalizzazione in campo sanitario, certo, richiede lo sforzo di una formazione ad hoc con le sfide che vengono dall’Intelligenza Artificiale, ma può essere strumento di equità sociale, nel garantire servizi essenziali sanitari in modo omogeneo e uniforme su tutto il territorio nazionale!
La telemedicina, che è entrata nel Servizio Sanitario Nazionale nel dicembre 2020, offre le linee guida con le regole per visite, consulti, referti e teleassistenza, assicurando servizi che non sostituiscono le prestazioni sanitarie tradizionali, fondate sul rapporto personale di fiducia tra medico e paziente, ma le integrano, migliorando gli effetti delle terapie e le speranze di guarigione.
Paola Giorgi