Fra elezioni del nuovo Presidente e cinema.
Il ruolo del Presidente della Repubblica è un sogno quasi proibito, per chi ha vissuto una vita in politica. Non c’è un film più azzeccato de “il divo” di Paolo Sorrentino, che possa raccontare questo mondo in Italia. O almeno, un certo periodo di questo mondo. Che adesso sembra non esserci più.
Due notizie su “Il Divo”. La prima: il grande Toni Servillo ha compiuto 63 anni il 25 Gennaio. Auguri a uno dei più grandi maestri della recitazione italiana di sempre!
La seconda: il film è stato riproposto di recente su La7. È un’ottima occasione per recuperare una grande pellicola del regista italiano………. Il giusto spazio nel momento in cui l’Italia si appresta a “cambiare” il nuovo Presidente della Repubblica.
Ecco, il Presidente della Repubblica. Dopo quasi un ventennio, torniamo però a parlare di Silvio Berlusconi.
“Ma non dovevamo incontrarci mai più?” diceva qualcuno. La figura che più ha diviso gli italiani dopo Andreotti (“Il Divo”) e Craxi (“Hammamet” di Gianni Amelio! Recuperatelo!) ritorna prepotentemente in prima pagina al punto che ci siamo quasi dimenticati del Covid. Ah beh, per fortuna, ridacchierà qualcuno! Non si faceva che parlare di Covid, solo qualche settimana fa. Abbiamo vaccinato milioni di persone per uscire dalla pandemia e adesso che facciamo? Non ne parliamo più? Beh, si! Siccome è pieno di casi, evitiamo di dirlo in giro, cosi non si allarma nessuno. Lasciamo che tutta la faccenda Covid vada un po’ in secondo piano, tanto con sto virus ci dobbiamo convivere! Perché parlare di morti Covid se poi l’influenza è più letale e il tabacco pure? E allora ecco che l’elezione del nuovo presidente della Repubblica può essere la notizia perfetta per voltare pagina. O quantomeno ci illudiamo che sia così! E allora ecco che torna… Berlusconi! Sembra una barzelletta. Non tanto per la figura politica, eh sia chiaro. Ma perché Silvio è una figura talmente sputtanata che anche se mettessimo il suo sorriso sull’etichetta di una lattina di pomodori da cuocere potrebbe funzionare. Eh si, dai. Berlusconi è diventato un totem. Lo piazzi un po’ dovunque. Nei GIF, nei meme, nei fotomontaggi.
La colpa è sempre sua. Il merito è sempre suo. Se piove merda in Italia, è colpa sua, non certo dei suoi cittadini o di tutti gli attori che hanno preso parte alle varie trattative al limite con la legalità o il senso etico. Sarcasmo a parte, torniamo giornalisti. Tanto si è detto di questo importante “tassello” della nostra storia moderna. Nessuno ha diviso come lui. Diciamoci la verità. E so perfettamente che alcuni di voi lo rimpiangono, mentre altri non vorrebbero sentir più pronunciare il suo nome. La cosa che fa riflettere un pò è che Berlusconi sia al centro di un dibattito sull’elezione del Presidente della Repubblica. È già questa una cosa strana.
Potrebbe rappresentare ancora il presente del nostro Paese?
No, non parlo dei problemi con la giustizia. La domanda qui è un’altra!
Il Paese è ancora un Paese Berlusconiano?
No.
Negli ultimi dieci anni l’Italia ha subito un cambiamento quasi epocale. L’Italia non è più quella di Berlusconi. Non è neanche l’ombra dell’Italia di Prodi o D’Alema e non è neanche lontanamente paragonabile al Paese che era qualche anno fa.
E non parliamo di immigrazione: i numeri sono più o meno quelli da dieci anni a questa parte. Eccezion fatta per le sanatorie degli immigrati irregolari durante il governo Monti e Berlusconi: 400 mila sanatorie per immigrati irregolari fra il 2009 e il 2012.
No, no, qui stiamo parlando dell’identità di un popolo. Che, secondo quanto ci suggerisce Will Ita, vede ancora in Sandro Pertini la più solida figura di riferimento per la guida della nazione. Il famoso canale Instagram ha pubblicato una interessante classifica sui presidenti della Repubblica più popolari per gli italiani. Pertini è davanti a tutti, seguito poi da Mattarella. Pertini, il presidente che vinse con noi la Coppa del mondo dell’82. Proprio lui. Un’epoca fa. Quattro mondi addietro.
Eppure spesso, per strada, si sente ancora dire “Pertini si che era un uomo vero!”.
Sembra quasi che gli italiani siano alla ricerca di una figura nuova ma di antiche vedute cui aggrapparsi. Sembra stia bussando alla porta un desiderio a voler tornare ancora più indietro. Quando ci sembrava che le cose non andassero poi così male.
Giuseppe Conte ha rappresentato questo? Per molti si. Per molti no.
E poi, la figura del Presidente del Consiglio… Beh… È un’altra cosa.
Perché Pertini sembra essere più vicino al “futuro” rispetto agli altri? A voi la risposta. Potreste nel frattempo recuperare uno dei più grandi film politici degli ultimi anni, “Il divo”. Il film di Sorrentino è da vedere per scoprire ciò che dell’Italia di un tempo è andato perduto, ciò che è rimasto e ciò che invece vorremmo mandare a quell’altro Paese per sempre.
Marco Cassini