Gia Caringi la top model divisa tra sogni e incubi

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“Non volevo fare la modella. Lo sono diventata col tempo”

Il mondo della moda dietro la scintillante facciata di glamour e di luccichio può nascondere a volte storie drammatiche e doloroseCome quella di Gia Carangi, la prima top model, conosciuta per la sua tragica esistenza, che la porta alla morte all’età di soli 26 anni. Gia nasce a Filadelfia il 29 gennaio 1960. I genitori si separano quando la piccola ha soli undici anni, a causa delle continue violenze che il padre infligge alla madre. La ragazza rimane a vivere con il papà ed i fratelli e cresce senza riferimenti familiari, assorbendo il clima di dolore. La sua instabilità emotiva la conduce ben presto verso l’irreversibile spirale della tossicodipendenza. 

Già da adolescente la Carangi manifesta la sua omosessualità, che non viene accettata di buon grado in famiglia. Ma Gia, grazie ai suoi 1,73 cm di fisico statuario, punta tutto sulla carta della bellezza, spinta anche dalla madre. La svolta della vita arriva presto. All’età di 16 anni viene notata da un fotografo che porta le sue foto a Wilhelmina Cooper, guru del settore. Nel 1978 Gia arriva a New York e scatta il suo primo servizio per Vogue, per Yves Saint Laurent e per Calvin Klein. Proprio sul set delle campagne fotografiche incontra Sandy Linter, make up artist, che diventa la sua compagna. 

Galeotto è un servizio fotografico in cui la Caringi posa nuda. Sono gli anni della consacrazione. Gia diventa la prima top model mondiale grazie ai suoi compensi stellari: 100 mila dollari l’anno. “Ho iniziato a lavorare con gente ben conosciuta nel settore, molto rapidamente. Io non volevo fare la modella. Lo sono diventata col tempo.” Gia diviene la musa preferita di importanti fotografi di moda.

La top model si differenzia per la sua capacità di posare con naturalezza. Ma questo strepitoso e veloce successo è solo la facciata di un castello che si sgretola inesorabilmente. Gia fa uso abituale di cocaina e di eroina, una drammatica spirale che marchierà inevitabilmente la sua esistenza fino a portarla ad un’atroce morte prematura

Elena Parmegiani

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