L’esperimento eseguito sui topi nel 1947 da John Bumpass Calhoun ha avuto ed ha tuttora una rilevanza antropologica incredibile.
L’esperimento condotto su una colonia di topi ha dimostrato l’inevitabile.
La colonia di topo, in un sistema ideato per loro, a temperatura costante, dotata di cibo e acqua, abbattimento della diffusione di malattie, con possibilità di riproduzione illimitata è arrivata al collasso per sovraffollamento.
Gli aspetti del collasso hanno visto, separazione di genere (gruppi di maschi e femmine divisi), violenza maschile su femmine, individui anziani e cuccioli. Gruppi di femmine che, intente a proteggere i nidi hanno trascurato e spesso ucciso esse stesse i cuccioli, topi poliamorosi, concentrati su l’accoppiamento con ogni individuo possibile a prescindere da età e genere, individui narcisisti concentrati sulla cura di sé stessi fuori da tutte le dinamiche sociali, individui passivi concentrati sul non fare nulla, aggregati ma senza interagire tranne per poche piccole scaramucce.
Be una dimostrazione non da poco. Tanto ci sarebbe da dire sul sovrappopolamento in realtà. L’uomo non regge più di un tot di individui all’interno della sua sfera di conoscenze e interazioni. Siamo animali sociali si, ma non in maniera illimitata.
Storicamente, tutti questi risultati dati da questo esperimento per l’uomo si traducono con una sola parola. Guerra. Di qualsiasi entità essa sia.
La tendenza umana a distruggere l’altro se è troppo vicino non deriva dalla nostra follia o dalla cattiveria. Ma da un bisogno della natura di difendersi dal collasso dato dal sovrappopolamento.
Immaginiamo in maniera ideale una società di topo che non reagisce al sovrappopolamento. Avrebbero continuato a mangiare e ad accoppiarsi, a partorire, fino a morire per mancanza di spazio. Sarebbero morti tutti. L’aggressività è una modalità di sopravvivenza che la natura crea per mantenere equilibrio in un sistema dove il disequilibrio prende il sopravvento. Per citare una famosa saga di film di fantascienza come quella di Star Wars (Guerre Stellari), nella forza che attraversa l’universo il bene e il male, la violenza e la cura devono necessariamente mantenere un equilibrio. Il sopraffarci di una di queste porterebbe comunque alla distruzione.
Sapete cosa significa tutto ciò? Che molti comportamenti diventano inevitabili se no si prende consapevolezza dei limiti naturali della nostra specie.
In molte cose siamo diversi dagli animali ma non in tutte. In antico le società sapevano benissimo che lo spazio, la terra, la porzione di paesaggio occupata, aveva una grande importanza e doveva essere difesa. La liberà è anche nella porzione di area che occupiamo. Che non deve essere piccola ma nemmeno troppo grande perché la dispersione non porta nessun tipo di progresso, se progresso si può chiamare quel sistema di regole socio-culturali che rendono la vita migliore possibile.
Risultato? Cerchiamo di non sottovalutare dinamiche che in antico hanno già portato a collassi sociali e che possono insegnarci molto. Nella storia abbiamo un libro aperto in cui cercare risposte per il futuro. Ma bisogna farlo consapevolmente studiando e adattando le soluzioni. Altrimenti lo farà la natura da sola, non guardando alla tutela dei diritti ma solo al bisogno di ristabilire un equilibrio fondamentale.
Non preoccupiamoci se il nostro sistema di valori va a cadere. I valori cambiano, le società finiscono, l’equilibrio torna e si riparte verso il collasso, il ciclo si ripete. Società egalitarie come Arslantepe o evolutissime come gli egizi, gli assiri, i babilonesi, ma anche gli ittiti e così via sono crollate lasciando spazio a nuove civiltà, nuovi modi di vivere e concepire i rapporti sociali. Senza però esagerare con il popolamento di un territorio. Nella storia dell’uomo l’esagerazione ha portato sempre solo a finali di cancellazione. Se avverrà quanto per l’occidente non lo sappiamo, dipenda da quanto saremo pronti.
Se si vorrà approfondire l’argomento consiglio il libro “Collasso: come le società scelgono di morire o vivere” di Jared Diamond, sarà illuminate.
Dott.ssa Andrea Di Giovanni