“Atomo più atomo, si crea l’uomo. Atomica più atomica, l’uomo si distrugge.”

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Lo sviluppo economico e l’aumento dei consumi che si sono avuti nel XX secolo, se da una parte hanno portato benessere per larghi strati della popolazione, dall’altra hanno creato pressioni sull’ambiente. Problemi, quali il deterioramento delle risorse, la perdita della biodiversità, la produzione di rifiuti, l’inquinamento prodotto dall’impiego dei combustibili fossili, dimostrano che la questione ambientale ha una dimensione planetaria. 

L’uomo, fin dalla notte dei tempi, ha sempre utilizzato le risorse naturali per soddisfare le sue necessità senza curarsi troppo delle conseguenze sia in termini di inquinamento ambientale che di impoverimento di risorse che questo comportamento avrebbe potuto arrecare all’ambiente in cui viveva. L’attuale società vive la contraddizione tra i vantaggi che il progresso le assicura e il degrado dell’ambiente derivante dallo sfruttamento delle risorse, che non possono essere rinnovate con la stessa velocità con la quale sono utilizzate. L’energia è legata a tutte le attività umane: quando pensiamo o ci muoviamo utilizziamo energia immagazzinata nel nostro corpo; tutti gli oggetti che ci circondano o di cui facciamo uso hanno bisogno di energia per funzionare o ne hanno avuto bisogno per essere costruiti; l’energia illumina e riscalda le nostre case, ci permette di spostarci, alimenta gli strumenti coi quali produciamo il cibo e così via.

Solo più recentemente, nel secolo scorso, l’uomo ha iniziato a preoccuparsi dei danni ambientali derivanti dalle sue azioni forse anche perché aveva esaurito le zone inesplorate in cui insediarsi ed ha compreso che per poter mantenere lo stesso standard di vita erano necessari interventi radicali. Dalla percezione di tale instabilità nasce l’esigenza di un cambiamento d’impostazione; passaggio da una società basata sulla crescita economica perpetua, dimostratasi non attuabile, a una società sostenibile, si colloca come una possibile e valida alternativa”, esaminando e le forme e le fonti, per mettere in evidenza quale tipo di energia sia necessario utilizzare come sostenuto da Nicholas Roegen: “L’energia libera cui l’uomo può accedere proviene da due fonti distinte. La prima fonte è uno stock, lo stock di energia libera dei giacimenti minerari nelle viscere della Terra. La seconda fonte è un flusso, quello delle radiazioni solari intercettato dalla Terra.  Soltanto la fonte terrestre ci fornisce i materiali a bassa entropia con cui fabbrichiamo le nostre attrezzature più importanti. D’altro canto, le radiazioni solari sono la fonte prima di tutta la vita sulla Terra, che comincia con la fotosintesi clorofilliana. Infine, lo stock terrestre è una fonte ben misera a paragone con quella solare. Con ogni probabilità, la vita attiva del Sole – ossia il periodo durante il quale la Terra riceverà un flusso di energia solare di intensità significativa – durerà altri cinque miliardi di anni ciò significa che dobbiamo concentrare i nostri consumi sulle fonti di energia derivanti dal flusso delle radiazioni solari, cioè le fonti rinnovabili, in quanto è dalla radiazione solare che hanno origine direttamente o indirettamente: l’energia delle biomasse prodotta attraverso la fotosintesi, l’energia idroelettrica alimentata dal ciclo dell’acqua, l’energia eolica derivante da quella cinetica del vento che a sua volta dà origine anche all’energia delle onde. Dovremmo imparare a usare in maniera intelligente le scorte rimanenti di energia fossile. È fondamentale cercare alternative possibili e auspicabili all’energia fossile, ma anche esplorare modelli alternativi di sviluppo, rendendo possibile l’espressione di modelli metabolici basati su un livello inferiore di consumo di energia.

Il concetto di energia non è di facile esplicazione. Può essere definito come “la capacità di un corpo, o di un sistema, di compiere un lavoro” perciò, innanzitutto, è necessario spiegare cosa si intende per lavoro. In termini concreti si può descrivere il lavoro come l’utilizzo di una forza per spostare un oggetto, o qualsiasi processo che produce un cambiamento, di temperatura, di composizione chimica, di velocità, ecc. all’interno di un sistema. La quantità del lavoro è data dall’entità di forza utilizzata e dalla dimensione dello spostamento. L’energia, quindi, è il parametro che quantifica la capacità di un sistema di compiere un lavoro. Ogni forma di energia può essere trasformata in un’altra forma, Il punto di partenza di ogni catena di trasformazione è un’energia primaria, che viene trasformata in energia secondaria, la quale può essere nuovamente trasformata in altre energie secondarie fino a quando è disponibile come energia utilizzata. 

Una scoperta americana   che tratta di una svolta in materia di energia cioè di una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla, energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni ’50, lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole.  Un risultato epocale: dopo decenni di lavoro, per la prima volta nella storia si è arrivati alla fusione nucleare che permette la produzione di energia pulita e meno costosa, la fusione nucleare è il meccanismo che produce energia dalla fusione di due atomi di idrogeno, generandone uno elio, a dire da parte degli scienziati, non crea infatti radioattività nè scorie. Per avere l’energia pulita da fusione nucleare ci sono ostacoli molti significativi, non solo a livello scientifico ma tecnologico, l’Energia Nucleare si pone sempre più come uno dei principali strumenti per affrontare i problemi legati alle questioni ambientali come i mutamenti climatici e la ridotta disponibilità di alcuni combustibili fossili. L’energia nucleare è presente in natura, non deriva dalla trasformazione di altre forme di energia e fa quindi parte delle fonti di energia primaria lo scienziato Albert Enistein nel 1905  intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo dell’atomo,  nella seconda metà del XX secolo che si decise di utilizzare l’energia nucleare per produrre energia elettrica.  L’esaurimento delle energie rinnovabili ha portato alla scelta di questo tipo di energia che però presenta molti problemi ambientali ed è poco sicura in quanto potrebbe trasmettere radioattività attraverso le scorie. Ma nonostante questo non emette anidride carbonica e si può quindi considerare “energia pulita, la sicurezza delle centrali è aumentata ma resta comunque molto bassa. Infatti non sono solo le scorie radioattive a mettere in pericolo l’equilibrio del nostro pianeta ma anche gli eventuali danni che potrebbero causare le centrali se sottoposte a catastrofi naturali quali terremoti, altra considerazione riguarda gli svantaggi riguardanti il sistema di smaltimento di rifiuti e i gravi incidenti che possono succedere in caso di guasto di una centrale, la preziosa energia” pulita” è ancora in fase di studio e ricerche. l’Italia, è un paese sviluppato, ma il suo sviluppo lo deve del tutto all’estrazione di minerali poiché non possiede molte miniere e pozzi di petrolio. Per questo una possibile fonte di energia è quella nucleare. 

Quindi, un quesito fondamentale: qual è la fonte più adatta per alimentare il mondo di domani? Secondo alcuni esperti l’energia nucleare è relativamente sicura, affidabile e pulita; rispetto alla distruzione del pianeta causata dai combustibili fossili, l’energia nucleare sembra una panacea. L’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi per scongiurare i peggiori effetti del riscaldamento globale – gli esperti sostengono che dobbiamo ridurre le emissioni globali di anidride carbonica a zero entro il 2050. Rispondere a una tale emergenza climatica con l’energia nucleare è come chiamare un bradipo per spegnere un incendio. Dunque, perché non utilizzare le energie rinnovabili dato che c’è un costo opportunità “nell’aspettare la costruzione di un reattore nucleare, quando si sarebbe potuto spendere quel denaro per l’eolico o il solare e liberarsi delle emissioni molto più velocemente”. Con relativi miglioramenti in campo delle rinnovabili l’eolico e il solare potranno soddisfare la maggior parte del nostro fabbisogno energetico.

Tuttavia una crisi del clima sempre più grave, la necessità di abbattere le emissioni, la spinta all’elettrificazione, lo stop al gas russo e i prezzi dell’energia alle stelle hanno riportato prepotentemente il nucleare sulla scena. Spinto anche dal semaforo verde della Commissione Europea, che lo ha incluso con il gas tra gli investimenti ritenuti adeguati per sostenere la transizione energetica.

Maria Ragionieri

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