Amore Animale

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Stato interiore, esperienza soggettiva

Quando si osserva un comportamento animale in natura che possa far pensare ad un gesto d’amore, come una madre che protegge i propri piccoli, una coppia in amore o, ancora, un individuo prendersi cura di un altro, in realtà lo si riduce senza troppe cerimonie, al semplice istinto. Se dovessimo vedere una persona corteggiarne un’altra, non avremmo alcuna esitazione nel pensare che ci sia coinvolto un sentimento d’amore, ma se dovessimo osservare una scena simile negli animali non umani, definiremmo quello stesso comportamento come istintivo, con il solo fine di riprodursi per propagare la propria specie. Ma siamo sicuri che sia davvero sempre così? Ormai le neuroscienze hanno dimostrato che anche gli animali non umani provano emozioni primarie come la paura, la rabbia o la felicità per citarne alcune, ma come è possibile dimostrare l’amore che è un sentimento pertanto un’esperienza interiore soggettiva? Essere innamorati o provare amore è uno stato che può esperire solo il soggetto coinvolto e per tale ragione è unico. Quello che io sento e posso chiamare “amore” può non esserlo per qualcun altro e questo vale per ogni individuo. Ciò non rende il mio sentire meno veritiero o meno importante. L’amore, inoltre, è uno stato interiore che non è riconoscibile dall’esterno, a differenza delle emozioni primarie, le quali sono caratterizzate da espressioni facciali e posture corporali identificabili da chiunque. 

Un individuo innamorato non è identificabile, ma si può conoscere il suo stato solo se la persona lo comunica. Bel problema nel momento in cui ci si sposta tra gli animali non umani che non parlano la nostra stessa lingua, quindi, a causa della visione antropocentrica la quale pone l’uomo al di sopra e al centro di tutto, un comportamento animale che possa far pensare ad un sentimento d’affetto e d’amore, viene subito declassato a mero istinto. Gli animali, dunque, provano amore? Proprio per le premesse appena fatte è difficile con certezza rispondere a questa domanda, ma recenti studi hanno osservato comportamenti di alcune specie che possono essere descritti come “amore” e “affetto”. Il primatologo Frans de Waal sostiene che il sentimento dell’amore è fondamentale per tutte le specie sociali di animali e non solo ai fini riproduttivi. I legami che si vengono a creare tra due individui di specie monogama sono molto profondi tanto da arrivare ad ammalarsi o persino lasciarsi morire quando il partner viene meno. Non sono pochi i casi di animali monogami che si sono ammalati o sono morti dopo la scomparsa del partner. A questo punto è lecito chiedersi se questo legame così profondo e duraturo non sia dettato anche da qualcosa di più del semplice istinto. Il periodo dell’accoppiamento e della fecondità non dura sempre eppure alcune specie di animali restano comunque insieme nonostante la loro unione non sia dettata dagli ormoni. Cos’è che li spinge a stare insieme una vita? È così sbagliato pensare che si tratti del sentimento chiamato amore? Anche noi umani possiamo fare entrambe le cose, ovvero essere mossi dall’istinto della riproduzione e amare una persona al di là di un atto carnale, perché questa “capacità” non dovrebbe essere presente anche in altri animali? Forse troppe volte ci dimentichiamo che l’uomo, inteso come genere umano, è un animale. 

Dott.ssa Francesca Alcinii

www.fioridibachpercaniegatti.it

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