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Voglia di turismo… meglio se sostenibile

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Voglia di turismo… meglio se sostenibile

Rivolgere una particolare attenzione alla natura durante le proprie vacanze non è solo giusto, ormai è anche una tendenza di lifestyle. In fondo anche nel proprio agognato periodo free work si può puntare a preservare la miglior convivenza possibile tra l’uomo e l’ambiente che lo ospita e circonda. Il punto è il giusto equilibrio tra le disponibilità economiche, l’integrità culturale e il rispetto dei processi ecologici essenziali e della diversità biologica. Non sono comportamenti impossibili da adottare; lo possono fare le strutture ricettive per esempio adottando le lampadine a basso consumo e quindi improntare il proprio impatto ad una politica di risparmio energetico. Promuovere l’utilizzo consapevole dell’acqua, e attenzione nella differenziazione dei rifiuti; come offrire soluzioni eco per il trasporto nei giorni di vacanza. Comportamenti questi che possono essere adottati da tutte le forme di turismo e su tutte le destinazioni, compreso quelle del turismo di massa.

Ma anche di turismo sostenibile ne esistono diversi tipi. In principio è stato l’agriturismo, da anni scegliamo anche solo per un fine settimana una visita anche per degustare i prodotti tipici del produttore a km 0. Quello comunitario vedrà la vostra esperienza interamente gestita dalle popolazioni locali. Si parla invece di Slow Tourism, quando la differenza la fa lo stile di vita rispettoso che si sceglie di portare con sé anche in vacanza. Quello equo e solidale invece si ispira all’omonimo commercio, che punta ad una remunerazione più equa degli operatori che accolgono da parte del viaggiatore o del tour operator. Quello partecipativo prevede il coinvolgimento attivo del viaggiatore nella vita locale. Alza l’asticella l’ecoturismo che prevede una vacanza o un soggiorno in un ambiente esclusivamente naturale, per costituire una forma di finanziamento sostenibile per le comunità ospitanti. Se si vuole puntare infine ad una forma di turismo umanitario, quello che partecipa al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni ospitanti, trasmettendo conoscenze o prestando la propria opera. 

Anche la vacanza green ha comunque le sue regole. Come abbiamo accennato all’inizio si parte dalla ricerca di location a basso impatto ambientale. Le mete sostenibili è innegabile prediligano le zone a maggiore interesse naturalistico, in cui è più semplice praticare birdwatching e whalewatching. Il turista rispettoso non acquisterà in nessun caso specie di animali a rischio e cercherà di evitare ove possibile l’utilizzo dell’aereo a favore di mezzi a più basso impatto ambientale come il treno o la nave per le lunghe distanze. O la scelta della bici o l’andare a piedi sulle brevi; fino a prediligere escursionismo a basso impatto rispetto agli animali o alla natura circostante. Per cui non dimenticherà di praticare la raccolta differenziata. Durante il soggiorno prediligerà negozi e i ristoranti che utilizzino prodotti biologici. Una scelta di responsabilità sia che si scelga come meta la classica montagna o il mare, che si preferisca il cammino o il volontariato, come le città d’arte. “Io vado al mare. Voi che fate?” si chiedevano Max Gazzé e Niccolò Fabi, in ogni caso fatelo pensando a che ci possano tornare i figli e i nipoti e i pronipoti di tutti noi a goderne…

Angela Oliva

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