Il trash è intorno a noi. Parola del booktuber Matteo Fumagalli
“Travolti dal trash nell’immenso mare del brutto” è il nuovo libro di Matteo Fumagalli, tra i booktuber italiani più seguiti, e rappresenta un vero e proprio viaggio nella bruttezza da riscoprire un po’ ovunque: nell’arte, nella musica, nello spettacolo e nella moda, fuori e dentro di noi e c’è spazio anche all’editoria.
Il trash è intorno a noi. Il trash è dentro di noi. Basta girare tra gli scaffali di una libreria per rendersene conto. Potete trovare la raccolta di consigli sullo stile di Lapo Elkann, le poesie firmate Flavia Vento, il libro della zia di Britney Spears che rivela gossip scottanti sulla nipote, il manuale su come fare l’uncinetto con i peli di gatto e quello per perdere peso della signora Fletcher, la guida per rimorchiare le ragazze in modo consono a Dio e quella per farlo spendendo meno di un dollaro… Matteo Fumagalli fa scoprire il lato oscuro del gusto e del bello nell’arte – dalla letteratura alla musica, dal cinema alla televisione – senza dimenticare anche altri aspetti della vita quotidiana come le vacanze, il cibo, la moda.
La bruttezza non va presa sottogamba. Non va sottovalutata. Anzi, spesso è quest’ultima la chiave per immergersi nel bello.
Scrive Fumagalli in proposito: “L’influencer di libri parlerà soprattutto ai lettori accaniti, ma è attraverso personalità, modi di dire e autorappresentazione che può incuriosire i lettori casuali o i non-lettori. È il suo universo umano (anche banale), quello fatto di gatti, figli, piccole ossessioni e segni particolari, ad accendere nel fruitore la stima, l’empatia e l’immedesimazione. Ed è attraverso queste che scatta la voglia di leggere quel libro che il suo nuovo beniamino ha amato così tanto. Ho perso il conto di quante volte ho ricevuto commenti quali ‘Se ho scoperto l’amore per la lettura, è grazie a te’ o, ancora, ‘Prima non mi avvicinavo a un libro neanche morto, poi in un video hai parlato di quel romanzo e me lo sono divorato in tre giorni’. Non è capitato solo a me, ma anche a tanti miei colleghi. Con questo discorso non sto cercando di fare una comparazione tra giornalismo e divulgazione della lettura online. Il discorso su chi sia meglio e chi sia peggio lo trovo futile. Sono due modi diversi di comunicare. Nessun bookblogger si sognerebbe mai di spacciarsi per un rinomato critico letterario e, se lo facesse, dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza, a meno che non lo sia sul serio anche al di là dei propri spazi sul web. Chi parla di libri online è prima di tutto un lettore appassionato con una sua linea editoriale, che coincide con i suoi gusti e la sua curiosità. Una persona che ha deciso di mettersi in gioco con la propria faccia per trovare suoi simili e per appassionarne altri”.
Se la bruttezza è ovunque, l’intento dell’autore sembra essere proprio questo: trovare la bellezza anche nel trash, nel brutto. Abbracciando questa prospettiva, a scapito della selettività inconsapevole che orienta le nostre scelte, risulterà più leggero saper ridere senza vergognarsi di una freddura o discostarsi da ciò che è socialmente accettabile senza risultare inadeguati.
Il messaggio di Matteo Fumagalli è proprio questo: sentirsi liberi nelle scelte di lasciarsi contaminare dai poli opposti che la società ci propone per vivere serenamente la propria personale visione del mondo, anche quello trash.
Cristina Mignini