Tra le iniziative di Natale – Cucinato per amore – il progetto di solidarietà della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus
In occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà, Caritas Italiana ha presentato, lo scorso ottobre il suo 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”: nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini.
Tra gli “anelli deboli”, i giovani, colpiti da molte forme di povertà: dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio” per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.
Solo nel 2021 quasi 2.800 Centri di Ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi, per poco meno di 15 milioni di euro, con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente. Anche nel 2022 i dati raccolti fino a oggi confermano questa tendenza. Non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche di persone che oscillano tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno. Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono lavoratori poveri. Tale condizione tocca il suo massimo tra gli assistiti stranieri: il 29,4% di loro è un lavoratore povero.
A Natale, centinaia di famiglie non avranno neppure un pasto ma si moltiplicano le iniziative solidali per garantire un momento dignitoso di condivisione e gioia, tra queste quella delle Monache del Monastero Santa Rita da Cascia, con il progetto – Cucinare per Amore -.
“La più bella ricetta che possiamo condividere è questa: non lasciarsi vivere dalla vita, ma viverla”. “Cucinato per Amore”, racchiude le ricette della famiglia d’origine delle monache e poi quella della comunità, con aneddoti sulla loro vita e un tocco in più per ciascun piatto (un ingrediente, una personalizzazione, un modo di conservarli). Suor Natalina, originaria della provincia di Vicenza, suggerisce i bigoli, pasta fresca tipica del Veneto, conditi con l’anatra; la Madre Priora, nata a Udine, propone invece il tipico dolce della Gubana, a forma di chiocciola; Suor Giacomina, proveniente dalla provincia di Mantova, suggerisce la Faraona al forno con le patate novelle.
Il ricettario è al centro della campagna di Natale della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che dal 2012 sostiene le opere di carità delle Monache. In questo caso, i fondi raccolti andranno in favore dei progetti che l’organizzazione sostiene per il diritto allo studio dei bambini più poveri, coinvolgendo oltre 500 minori in tutto il mondo ed estendendo anche a loro il sentimento di famiglia, in modo da riscoprire con maggiore consapevolezza la gioia della condivisione in occasione del Santo Natale e della nascita di Gesù Bambino, venuto a illuminare la Sacra Famiglia e la nostra vita.
“La vita è un dono di Dio, che noi abbiamo il dovere di rendere speciale e unico perché Dio ci ha creato per esprimere la nostra fantasia, in cucina così come nella quotidianità̀ di tutti i giorni – ha dichiarato Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero e Presidente della Fondazione – Con il Ricettario, durante le feste, si potranno preparare i propri pasti, secondo la nostra tradizione, con il pensiero rivolto ai bambini più in difficoltà, diffondendo un messaggio di speranza e condivisione, contro tutti i conflitti e le divisioni odierni. Grazie sin d’ora a tutti coloro che vorranno donare, facendosi testimoni viventi di fede”.
Sono tre i progetti beneficiari della campagna, ricordando che nei Paesi più poveri frequentare la scuola significa potersi garantire anche un pasto. Il primo è quello delle monache agostiniane di Bulacan (Filippine), impegnate a raccogliere le sfide post-pandemia del ritorno a scuola in presenza. Il secondo riguarda la scuola “Madre Fasce” delle consorelle di Ishiara (Kenya), in modo da garantire la retta, i nuovi libri e uno scuolabus. Infine, il terzo coinvolge la scuola delle suore orsoline di San Pedro (Filippine), assicurando il salario degli insegnanti, i libri, il materiale scolastico e il necessario per le aule, la pulizia e l’energia elettrica.
Cristina Mignini