Le Fil Rouge del Cafè Chantant

0
155

Non meno di trenta, trentacinque grandi cafè chantants, poi teatri e varietà fioriscono in Italia tra la fine del 1800 e il principio del 1900, cioè dalla belle Epoque allo scoppio del primo conflitto mondiale e che in modo estremamente documentato tracciano i contorni di un fenomeno popolare che mandò in visibilio l’Europa dei primi decenni del Novecento, oggi assurto a vero e proprio fenomeno culturale, l’evoluzione dei gusti, i “trucchi del mestiere” di un fenomeno in cui il pubblico aveva una funzione spettacolare forse maggiore a quella degli artisti che si alternavano sui palchi dei Teatri, impresari, sciantose, primedonne, tutto gira vorticosamente in una cornice da Belle Epoque ossia la gioia joie de vivre, la gioia  di conversare, la gioia di mangiare, la gioia di qualsiasi cosa si possa fare … E la gioia di vivere può essere vista come una gioia di tutto, una gioia globale, una filosofia di vita e la storia dei Café Chantant ha inizio a Parigi a cavallo fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. In quell’epoca la città divenne simbolo della Belle Epoque, periodo della storia di grande benessere intellettuale ed economico in cui le persone erano alla costante ricerca di svago e spensieratezza  e i Café Chantants sono diventati leggendari,  quella Joie de vivre contagiosa, che sembra animare l’aria di quegli  anni era questa la gioia di vivere parigina e i Café Chantant e l’ambiente umano che vi gravitava attorno che  sono diventati  il simbolo del  joie de vivre, per esprimere l’dea di un allegro godimento della vita, un’esultanza dello spirito, un sentimento esaltante cioè che coinvolge tutto il proprio essere.

Così i caffè chantant iniziano ad essere decorati da artisti di grande fama del calibro di Vincent Van Gogh, George Braques, Cezanne e Modigliani, e l’atmosfera diventa poco alla volta sempre più ricercata, perfetta per quell’élite che scopre la bellezza di intrattenersi in luoghi deliziosi. Il Café Chantant è il regno dello spettacolo popolare più autentico, nel senso di più vicino alla cosiddetta gente comune, gente comune che trova in quei luoghi il suo tempio e la sua consacrazione. 

Dunque, La Belle Époque è età dell’oro del Café Chantant che affonda le sue radici nella lontana Parigi del Settecento, in un’epoca in cui la città diviene il centro propulsore di una rinnovata atmosfera di benessere che spinge le persone a ricercare svago e bellezza in ogni dove.  Con il passare del tempo, quando la tradizione del Cafè chantat si diffonde nelle altre città d’Europa, la concorrenza aumenta e i locali vanno a “caccia delle sciantose più belle e desiderate della città. Il Cafè Chantant è uno spettacolo di spicco del teatro partenopeo che ha saputo trarre il meglio dalla tradizione d’origine parigina e ha elaborato caratteri propri e distintivi, tali da renderlo un’esperienza unica al mondo.

Poi nasce a Parigi durante il XVIII Secolo il Cafè Concert un bistrot che accoglieva il pubblico mentre gustava cibo e bevande e artisti vari si esibivano in rappresentazioni teatrali, arrangiamenti di composizioni famose, tableaux vivants, arie d’opera, canzoni popolari, giochi di prestigio, acrobazie, balletti.
Molti pittori, soprattutto impressionisti, hanno ben rappresentato l’atmosfera di quei luoghi. 

Chiamato anche Café Chantant, fu la forma di intrattenimento per eccellenza fino all’arrivo delle nuove tecnologie, come il grammofono, la radio e il cinema. 

Anche nei romanzi di Georges Simenon dedicati al commissario Maigret vi sono alcuni riferimenti all’epoca del Café Chantant «Joséphine! Joséphine Beausoleil! … Ai tempi del café chantant! La vedeva benissimo, Maigret, sui piccoli palcoscenici di certi locali alla moda di Parigi, frequentati da gagà e ufficialetti…Dopo il suo numero scendeva fra i tavoli e beveva lo champagne con l’uno o con l’altro…Poche frasi di Simenon e subito li vediamo innanzi a noi quei locali, quelle sale affollate di gente comune intrattenuta da artisti.

Ed ancora,  il tenebroso Commissario  Ricciardi dagli occhi verdi vive a Napoli negli anni ’30 e frequenta abitualmente il Gran Caffé Gambrinus. Una vera e propria istituzione dove all’interno gli è sempre riservato un tavolino, ma il Gambrinus non solo ha ancora oggi fascino da vendere ma vanta di essere stato uno dei primi a introdurre il format del café-chantant in Italia.

Passeggiando nel cuore di Roma, quando vi troverete alle spalle di piazza di Spagna, prendendo la via Due Macelli, guardate in su, e un’antica pensilina in ferro battuto vi mostrerà che c’è il Cafè-Chantant tra i più belli e meglio conservati di architettura liberty: un magico luogo nato per consumare una cena assistendo ad uno spettacolo di varietà. È il teatro Salone Margherita dal 1898, che prese il nome in onore alla regina di Savoia, moglie del reggente dell’epoca, re Umberto.

Appare subito chiaro che, visto in questo modo, il Café Chantant, non solo esiste ancora, ma lo ritroviamo un po’ ovunque oggi, a Parigi come in tante altre città piccole e grandi. Ogni qualvolta entriamo in un bar dove si organizza uno spettacolo di “musica dal vivo” entriamo in un luogo che è parente stretto di quello che fu all’origine il Café Chantant.

Domenica 20 novembre 2022 alle 17 e 30 presso il foyer del Teatro Ventidio Basso in Ascoli Piceno proiettati in un’atmosfera di un bistrot parigino di fine Ottocento, come in un viaggio nel passato, ascolterete musiche di estrema eleganza e raffinatezza  accompagnate da una splendida voce dal vivo, esibizioni artistiche di  danze, comicità, momenti esilaranti del burlesque  show ispirati a quel mondo di piume, ventagli, cilindri e paillettes grazie alla stretta collaborazione con un gruppo di artisti di grande talento,  i vostri sensi saranno inebriati da un caleidoscopio di profumi, immagini e suoni.

Il progetto è un’iniziativa promossa e patrocinata dal Comune di Ascoli Piceno in collaborazione con  l’Associazione Kronos Turismo Collettivo. 

Organizzazione e Regia a cura di: Maria Ragionieri e Alberto Iachini Associazione Kronos Turismo Collettivo

Presentatrice dell’evento: Manuela Cermignani

Pianista : Nazzareno Pica

Cantante : Giorgia Antellini

Tenore: Roberto Cruciani

Danze e coreografia: Maria Luigia Neroni

Show Burlesque: Veruska Puff

Teatro e comicità : Francesco e Paolo Aceti

Maria Ragionieri

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui