La lotta alla Corruzione

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Quando l’onestà da valore diviene acceleratore dello sviluppo 

Contrastare la corruzione – dall’estorsione alle tangenti, passando per ogni altra sua manifestazione – non è solo un’azione dall’innegabile portata valoriale ed etica, ma una delle principali sfide mondiali dello sviluppo futuro. Specie per gli effetti distorsivi nelle realtà democratiche e per gli effetti altrettanto importanti sulle comunità più povere. La corruzione è tra le forme di malaffare quella che forse ha l’impatto più considerevole sul settore privato. Come? Distorcendo in massima parte la concorrenza fra le aziende, con tutto il corredo di rischi legali e reputazionali

Rappresenta poi per queste un costo, stimato dalla Banca Mondiale in circa 1 miliardo di dollari. L’introduzione di regole di corporate governance più stringenti – come le misure anticorruzione a difesa della reputazione e degli interessi degli azionisti, o quelle di controllo interno nelle imprese stesse con il focus su questioni etiche e di integrità nella buona gestione aziendale – ha sortito i primi effetti. 

Per questo la lotta alla corruzione è entrata anche tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile – con implicazioni non di poco conto connesse al PNRR – nell’obiettivo n.16 dell’Agenda 2030 intitolato Pace, giustizia e istituzioni solide che stabilisce come sotto obiettivo il target n.5: la necessità di ridurre sostanzialmente la corruzione e la concussione in tutte le loro forme.
Dal punto di vista internazionale è arrivata anche la spinta dovuta all’adozione da parte dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica per lo Sviluppo (OCSE) prima della Convenzione sulla lotta alla Corruzione dei Pubblici Ufficiali stranieri nelle transazioni internazionali e poi nel dicembre 2005 del primo strumento internazionale adottato a livello mondiale: la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC).

Ogni anno, Transparency International pubblica il Corruption Perceptions Index (C.P.I.), un indicatore che misura il livello di percezione della corruzione nel settore pubblico in tutto il mondo, attraverso l’analisi di una serie diversificata di fonti. Di particolare interesse quello relativo al 2020 che ha mostrato gli effetti corruttivi della pandemia da Covid-19. L’Italia raccoglie 53 punti, collocandosi al 52esimo posto in una classifica che conta 180 Stati. Si piazza al 15esimo posto nell’Unione Europea. In cima alla classifica i paesi più virtuosi in materia di onestà e contrasto alla corruzione: Danimarca e Nuova Zelanda

Angela Oliva

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