Disuguaglianze insostenibili

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Solo le parità permettono di conquistare il futuro

Il tema della Parità è centrale a livello sociale: parità di genere, in primis che trova molteplici declinazioni, da quella salariale a lungo invocata a quella di accesso all’istruzione, che è stata la battaglia al femminile del secondo dopoguerra, insieme al diritto di voto. Oggi circa i 2/3 dei Paesi nelle aree del mondo in via di sviluppo vedono uomini e donne avere gli stessi diritti nell’istruzione primaria, mentre nell’Africa subsahariana, in Oceania e in Asia occidentale, le ragazze ancora incontrano gravi ostacoli anche all’accesso alla scuola primaria e secondaria.

Ma la parità è anche la richiesta di una vita dignitosa che viene negata a migliaia di donne, bambine e ragazze in molte parti del mondo, costrette a sposarsi contro la propria volontà, a sposare i propri aguzzini, sottoposte alle più diverse e indicibili violenze, costrette alla prostituzione o a diversi tipi di sfruttamento. Per questo l’obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 torna su questo che è in primis un diritto umano fondamentale, affermato già in altre epoche, ma che oggi diviene una condizione necessaria per la prosperità del mondo stesso. Che passa anche per l’accesso alle cure mediche, la formazione per ambire ad un lavoro dignitoso come ad incarichi manageriali. Infatti, nel nord del continente africano, sono impiegate specie nell’agricoltura, mentre meno di un quinto accedono agli altri settori. Il trend è in aumento, ma il gap è ancora evidentemente presente. Anche nell’ambito della rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici – fino ai ruoli di leadership – c’è ancora spazio da recuperare: la media delle donne elette è del 30% nei parlamenti nazionali.

L’obiettivo n.5 poi pone sei traguardi principali: porre fine a discriminazione; violenze – sia nella sfera privata che in quella pubblica – come il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale; pratiche abusive (matrimonio combinato, spose bambine e mutilazioni genitali femminili). Il quarto pone l’accento sul valore del lavoro domestico non retribuito. Il sesto sull’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva. Tra i sotto traguardi c’è quello di dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche: titolarità e controllo della terra e altre forme di proprietà; servizi finanziari, eredità e risorse naturali. Tra altri tipi di risorse poi ci sono quelle tecnologiche dell’informazione e della comunicazione, che risultano cruciali per promuovere l’emancipazione della donna stessa.

Angela Oliva

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