
In oltre 20 anni di carriera come business coach e formatore, ho incontrato aziende, professionisti e manager di ogni settore e di qualsiasi levatura tecnica ed economica.
Quasi tutti, però, avevano una sorta di spada di Damocle in comune: raggiungere degli obiettivi.
Oddio che ansia!!!
Si può dire che il tema degli obiettivi sia molto caldo per aziende e professionisti e non solo, ma difficilmente le persone hanno un’idea precisa di come definirli e, soprattutto, di come raggiungerli.
Inutile dire che le librerie, i corsi, il web, traboccano di modelli copia e incolla, di tecniche di ogni tipo, dal metodo SMART alle mappe mentali, passando per software di project management più complessi, ma nella maggior parte dei casi dimenticano quella che io considero la chiave di volta: la “vera motivazione”.
Definire un obiettivo, pianificare puntualmente delle azioni e metterle in atto non basta ed è così vero che fior di start up con tanto di progetto e business plan spariscono entro i primi tre anni, senza considerare quelli che allo start nemmeno ci arrivano.
Ma come? Avevano fatto l’obiettivo SMART, avevano usato il GANTT, avevano creato la OBEYA ROOM, ma il progetto è fallito?!
La verità è che le aziende sono fatte di persone e le dinamiche sono tante e molto complesse, per cui un obiettivo perseguito da un singolo o da un gruppo, pone mille scenari che i software e le tecniche non possono risolvere.
Ecco perché diversi anni fa ho coniato un neologismo sostituendo la parola obiettivi con obiettiVivi.
Pensate a cosa succede in formula1 o in MotoGP: a parità di moto e di squadra, un pilota vince e l’altro arriva quindicesimo o cade. Cosa cambia? La moto? No, è il pilota che fa la differenza.
Tutto dipende da come pensa, da ciò che sente e da come si relaziona con gli stimoli esterni che possono arrivare dalla squadra, dalla famiglia, dai media o dai tifosi.
La domanda non è cosa vuoi fare o come pensi di farlo, ma perché vuoi farlo.
Mentre per rispondere alle prime due basta conoscere tecniche, fare analisi e progetti, per rispondere alla terza ci vuole molto più impegno e non si può essere mai del tutto sicuri di aver dato la risposta giusta.
Difficile non significa impossibile, per cui voglio lasciarti un parametro di valutazione che ti permetta di capire, non se la risposta è certamente giusta, ma almeno se si sulla strada giusta: se un obiettivo è davvero importante, deve farti battere il cuore come quando ti innamori di una persona.
Esatto, niente schemi, niente piani, devi sentire che ciò che stai per iniziare è così importante da superare qualunque difficoltà, ostacolo, fallimento, senza demordere mai, perché è così importante che il resto viene dopo.
Molte delle persone che stanno leggendo questo articolo avranno fatto pazzie per amore, come farsi 300 chilometri per stare mezz’ora con la persona amata e poi altri 300 per tornare indietro, senza sentire fatica ma solo eccitazione ed entusiasmo.
Provate a chiedere di fare la stessa cosa a uno che non è innamorato, sapete dove mi manda? Sì, certo che lo sapete.
Ecco perché non li chiamo obiettivi ma obiettiVivi, perché devono avere una tale forza vitale, devono essere così importanti da essere vivi dentro ogni persona che ci sta lavorando.
Se sei un professionista o il capo di un’azienda, ricorda che se l’obiettivo è solo materiale o economico, ci vorrà tanta fatica per ottenere molto poco, ma se è un obiettiVivo, nessuna sfida sarà abbastanza difficile da non poter essere vinta con entusiasmo.
“Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.” [cit.]
Ezio Angelozzi
Formatore e business coach