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Operazione ENHANCED VIGILANCE ACTIVITY: “F.O.C”

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Operazione ENHANCED VIGILANCE ACTIVITY: “F.O.C”

Alpini, artiglieri, cavalieri e genieri della Brigata Alpina JULIA strada per la “Full Operational Capability”.

Camp Croft – Veszprem – Ungheria, Prosegue a pieno regime l’addestramento del Contingente Italiano, su base Brigata Alpina “Julia”, schierato in Ungheria nell’ambito dell’Operazione “eVA” (enhanced Vigilance Activity) insieme ad i contingenti nazionali di Croazia, Stati Uniti e Ungheria per svolgere la delicata funzione di deterrenza e difesa degli spazi Euro Atlantici contro eventuali minacce. Si conclude con ottimi riscontri un binomio di esercitazioni, dedicate allo sviluppo e alla condotta di attività di specialità per ogni componente del Contingente italiano, in vista dei prossimi impegni che porteranno il Battle Group ad ottenere la validazione FOC (Full Operational Capabilities) da parte della NATO.

La prima esercitazione denominata “Blizzard Detonation”, ha visto il i guastatori del 2°reggimento genio di Trento svolgere attività di Route Clearence (RC) volta all’individuazione e alla neutralizzazione di ordigni IED (Improvised Explosive Device) lungo i principali itinerari dell’area addestrativa e all’effettuazione di attività di forzamento di ostacoli passivi, mediante l’impiego di esplosivi e specifiche cariche di taglio utilizzate per abbattere costruzioni.

Più complessa ed articolata è stata la seconda esercitazione chiamata “Ardent Ground” che ha impegnato su vari fronti la componente di erogazione del fuoco indiretto alle lunghe distanze, basata su obici FH70 e mortai Thomson da 120 mm. Gli artiglieri del 3°reggimento artiglieria ed i mortaisti del plotone supporto alla manovra dell’8°reggimento alpini hanno alternato a più riprese un’intensa azione di fuoco sulle posizioni avversarie a ripetuti cambi schieramento al fine di essere aderenti alla manovra amica e sottrarsi al contempo al fuoco di controbatteria (particolare tattica militare finalizzata all’individuazione e neutralizzazione delle sorgenti di fuoco a lunga distanza).

Le precise azioni di fuoco venivano coordinate dal FSE (Fire Support Element) e dai nuclei SAOV (Sorveglianza Acquisizione Obiettivi Visuale) del 3° artiglieria e dell’8°alpini specifici assetti con la funzione di coordinare il fuoco delle artiglierie.

In un’ottica di Combined Arms l’atto tattico ha poi visto le blindo Centauro del reggimento Piemonte cavalleria (2°), effettuare un’attività di Screen sulla fronte del dispositivo per poi ripiegare ingaggiando con azioni di fuoco diretto le posizioni avversarie e trafilare attraverso le unità di fanteria dell’8°reggimento alpini su BV206 e VTLM che in un primo momento effettuavano un’azione di frenaggio per poi contrattaccare neutralizzando e bonificando le posizioni avversarie. Azione di frenaggio che rientra tra le operazioni difensive volte a ridurre il combat power avversario attraverso successive azioni di disturbo alternate a difesa di posizioni che si sviluppano in profondità nel dispositivo.

L’addestramento e la cooperazione di tutti gli assetti preposti a garantire il supporto di fuoco e le unità di manovra rappresenta un tassello determinante nella progressione addestrativa che ha come fine la piena interoperabilità tra tutte le componenti dei Paesi NATO presenti in Area di Operazione.

Tutte le attività fin qui svolte dal Contingente Italiano hanno avuto come fine ultimo l’integrazione e la standardizzazione delle procedure per il conseguimento della Full Operational Capability (FOC).

Tale condizione di piena prontezza per operare in contesti sia interforze che multinazionali è stata raggiunta con l’esercitazione “Brave Warrior 2023”, esercitazione che tra maggio e giugno a visto operare in due fasi tutto il Battle Group nell’area del Bakonykuti Training Center.

I Contingenti di Ungheria, Italia, Stati Uniti, Croazia, che complessivamente hanno schierato oltre 300 veicoli da combattimento e più di 1.200 tra uomini e donne, tra cui 260 provenienti dalle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, hanno condotto in maniera sinergica due settimane di intense attività addestrative finalizzate alla condotta di attività difensive (frenaggio-delay).

La prima fase si è concretizzata con un’esercitazione continuativa di 72 ore, strutturata in modo da permettere alle unità partecipanti di addestrarsi in maniera realistica e integrata, ha visto impiegate come blue forces (forze amiche) tutte le componenti della 6^ Compagnia “La Bella”: dai fucilieri alle squadre controcarro, che hanno condotto tiro in modalità Follow and Observe con missili Spike a lungo raggio, dai guastatori alla componente di cavalleria.

Inoltre, la perfetta integrazione con le unità di artiglieria e mortai, che hanno effettuato tiro indiretto con continui cambi di schieramento, ha permesso alle altre unità del Contingente di effettuare un movimento retrogrado con occupazione successiva di Battle Position da cui ingaggiare con il fuoco l’avversario all’interno di EA (Engagement Area- Aree d’ingaggio) e, più in generale, il degradamento del CP (Combat power- potere di combattimento) avversario necessario per porre  le basi per un successivo contrattacco da parte delle altre unità del Battle Group.

A premessa dell’inizio delle attività operative e in occasione della ricorrenza della festa dell’Arma di Fanteria, che coincide anche con la festa di corpo dell’8°reggimento Alpini, principale Force Provider della componente italiana del Battle Group, il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Ignazio GAMBA, ha voluto far visita al Contingente italiano per far sentire la vicinanza delle istituzioni italiane, dell’Esercito e delle Truppe Alpine.

Il Generale, nel saluto che ha rivolto ai militari schierati in Ungheria da diversi mesi, ha così commentato il loro impegno:

“La nostra presenza e il nostro fattivo operato congiunto con i paesi dell’Europa orientale e con le nazioni Alleate NATO ed Europee, è una chiara dimostrazione, attraverso le numerose esercitazioni congiunte, dell’imponente capacità dello strumento militare, unita alla ferma volontà e determinazione nazionale ed internazionale di assicurare la pace scoraggiando il dilagare di situazioni di crisi. Il vostro quotidiano lavoro è un preziosissimo e indispensabile contributo alla pace internazionale”.

Mentre la prima fase della “Brave Warrior” verteva sullo sviluppo di attività tattiche difensive di frenaggio e bloccaggio di un’azione offensiva nemica, la seconda parte dell’esercitazione “Brave Warrior”, che ha visto le fasi più importanti svolgersi in ambito notturno, aveva l’obiettivo di bloccare le unità nemiche, attraverso l’attivazione e il controllo delle “Battle Position” individuate lungo una linea di coordinamento, con lo scopo di  creare le condizioni favorevoli per il successivo contrattacco.

L’intero Battle Group posizionato su una linea di fuoco di oltre 3 km, ha visto schierate diverse unità di cavalleria americana, unità di fanteria meccanizzata, esploranti ed artiglierie ungheresi, il dispiegamento della Militar Police croata e la totalità del contingente italiano su VTLM “Lince” e BV 206S7, team controcarri e tiratori scelti dell’8° reggimento alpini, un plotone esplorante su blindo “Centauro” del Piemonte Cavalleria (2°), una sezione di  FH70 del 3° reggimento Artiglieria e mortai pesanti da 120 mm dell’8° alpini e un assetto genio su VTMM “Orso” del 2° reggimento genio Guastatori. 

Un’attenta pianificazione tra tutte le unità sul terreno, gli addestramenti fin qui svolti orientati all’integrazione multiarma e alla cooperazione tra i diversi contingenti, uniti ad un’elevata professionalità, hanno garantito lo sviluppo fluido e perfettamente integrato di una azione di fuoco ad alta intensità, che ha visto alternarsi ogni specialità garantendo un efficace difesa delle postazioni e al contempo la massima sicurezza negli spostamenti sul terreno.

Rilevante in tutte le fasi di condotta, il contributo fornito in ogni circostanza dalla componente logistica di 1^ linea, attraverso il rifornimento di munizioni e carburante, con lo scopo di garantire l’efficienza operativa dell’intero dispositivo per tutta la durata dell’esercitazione. 

La conclusione della “Brave Warrior” rappresenta di fatto il raggiungimento della Full Operational Capability (FOC) per il Battle Group NATO, tale traguardo non coincide con il termine delle attività per il nostro contingente che proseguirà nei prossimi mesi con ulteriori addestramenti mirati allo sviluppo di attività tattiche offensive.

Le Truppe Alpine dell’Esercito Italiano schierate in Ungheria, con la loro presenza, continueranno a garantire la sicurezza sul fianco est europeo dell’Alleanza Atlantica nel rispetto del principio di deterrenza e difesa.

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