Speculazione: nuovo inquinamento 2.0

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Il vero mostro da combattere

L’appello continuo di moltissime associazioni ambientaliste – dall’estrazione più diversa – non si focalizza solo sulle azioni per contrastare il cambiamento climatico. Ma ribadisce la necessità di corrette politiche capaci di favorire il risparmio energetico, l’autoproduzione e quindi preservare le bellezze ambientali. Per questo sono sempre più necessari tecnologie e modalità sostenibili per la natura tutta, territorio e paesaggio compresi, come i disastri che colpiscono ad esempio il nostro Paese ci rammentano con sempre maggiore frequenza, siano essi alluvioni, terremoti o conseguenze del maltempo. 

I timori per l’energia nel suo complesso necessaria questo inverno in tutta Europa ci attanagliano. Le conseguenze del conflitto in Ucraina non finiranno – speriamo al più presto – con la pace. Serve incrementare la produzione tradizionale e perseguire l’indipendenza dei singoli Paesi e dell’UE tutta. Non dimenticare di potenziare le aree idonee per gli impianti a fonti rinnovabili, per evitare la proliferazione indiscriminata degli stessi che finisce per avere un rilevante impatto ambientale. Uguale se non superiore all’inquinamento che stiamo contrastando. La transizione energetica rischia di creare una zona grigia in cui si concede a speculatori, facilitatori, o peggio la criminalità, la possibilità di lucrare a spese dell’ambiente; piuttosto che perseguire la migliore e più sostenibile politica energetica. La domanda di energia è squisitamente presente, urgente; spesso l’offerta invece richiede tempi lunghi. E peggio potrebbe offrire varchi ampi a diversi tipi di speculazione.

Stiamo assistendo paradossalmente ad un capovolgimento della formulazione classica della Legge della Domanda e dell’Offerta, e da manuale, ricordiamo come la Domanda sia inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso. Più alto è il prezzo, minore sarà la quantità richiesta. L’offerta in teoria dovrebbe funzionare al contrario: all’aumento del prezzo, l’offerta aumenta e viceversa. L’attualità ha stravolto le certezze rendendo evidente come occorra puntare sempre di più all’amministrazione razionale delle risorse ambientali. Queste solo potenziate dalle migliori e disinteressate scelte politiche possono avere speranza di successo. Che significa pensare al futuro privilegiando sempre quel principio di sostenibilità imprescindibile per preservare l’ambiente, e con esso futuro e Pianeta. La spinta verso azioni ispirate ad una visione olistica e sistemica, che privilegi una governance e scelte non inquinate e non inquinabili.

Angela Oliva

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