Mitezza… climatica

0
46

Il concetto di Mitezza inteso come comportamento o meglio attitudine della persona alla pazienza e alla benevolenza ha un’accezione del tutto favorevole. E per traslato ciò avviene anche in campo climatico: facendo prediligere un po’ a tutti noi quando il tempo è mite, come se fosse definibile quasi alla stregua di un cibo come dolce, temperato. E ci piace di più, inutile dirlo, quando l’inverno è eccezionalmente mite, almeno come è accaduto per tutto dicembre e buona parte di gennaio appena trascorsi. Così come nello scegliere un posto in cui vivere, se possibile, si predilige un posto in cui, come detto, il tempo è mite. Ma spesso per il clima, l’amata mitezza, specie quella invernale, non è affatto, al contrario che per i comportamenti della comunità umana, una buona notizia per lo stato di salute del Pianeta.

Le temperature elevate di questo inverno preannunciano un’estate all’insegna della siccità forse con picchi maggiori della passata. È in estate quando tutto non ci aspettiamo nulla di mite che ci rendiamo conto quanto la carenza prolungata di piogge che ci ha graziati in inverno – complice il tasso di umidità che cala – renderanno arida la terra con tutte le conseguenze immaginabili per l’agricoltura: raccolti scarsi, difficili e costi alle stelle. Con l’acqua che, come materia prima, finisce col comportarsi come abbiamo visto fare al gas a causa però del conflitto in Ucraina. E forse tutto questo in fondo nasce da un altro conflitto: quello che abbiamo ingaggiato contro il Pianeta, non riflettendo quanto in fondo alla fine lo abbiamo ingaggiato anche contro noi stessi.

Lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, l’inquinamento, il surriscaldamento globale ci stanno colpendo e da qualche tempo senza alcuna mitezza. O forse lo vediamo così soprattutto dopo quello che abbiamo attraversato ancora una volta come comunità umana durante i due anni della pandemia da Covid-19 (speriamo senza inattesi ritorni). E forse la mitezza potrebbe tornare nella sua accezione originaria, che abbiamo citato ad inizio rubrica. Mitezza nei nostri comportamenti e attività che hanno impatto sulla natura in generale: è il tempo di invertire la marcia e limitare i danni. Limitare il nostro impatto dannoso e innescare con i comportamenti di tutti i giorni quella transizione ecologica di cui tutti parlano e che speriamo con i fondi del PNRR potrebbe diventare un’occasione di sviluppo, di creazione di nuovi posti di lavoro. E bisogna cominciare subito: qui senza alcuna mitezza, sono già troppi i segni negativi lasciati per strada. Così che un inverno mite non sia più segno di disastri estivi. In fondo è il bene che genera altro bene: la mitezza genererà altra mitezza e ne beneficeremo sia noi, che la natura. Il Pianeta nella sua interezza. In fondo nel Discorso della Montagna Gesù disse: “Beati i miti, perché erediteranno la terra”. E dobbiamo prendercene cura.

Angela Oliva

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui