Arrivano i Foodbusters: basta sprechi alimentari ai matrimoni

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volontari chiamati anche dai weeding planner

Al matrimonio non dimenticare di invitare anche i Foodbusters, volontari pronti a recuperare il cibo avanzato per ridistribuirlo nelle mense sociali accreditate con l’associazione. Ma chi sono i Foodbusters?

I Foodbusters sono un gruppo di persone attive nel recupero cibo nelle Marche, attraverso una onlus tra le primissime in Italia. Come ricordano spesso anche dai canali social, coinvolgere ai ricevimenti i volontari significa compiere un gesto di generosità equa e solidale a 360°, provando a contribuire ad una giusta causa.

La onlus “Foodbusters – gli acchiappacibo” è collegata ad altre nazionali e fa parte della rete Food P.r.i.d.e. (partecipazione, recupero, inclusione, distribuzione e educazione). Nasce nel 2016 da un’idea di due coniugi co-fondatori anconetani, Diego Ciarlone e Simona Paolella motivati dalla convinzione di voler fare qualcosa per la lotta allo spreco alimentare. 

Sottrarre cibo allo spreco significa eco-sostenibilità, ovvero attivare un circolo virtuoso: il potenziale alimento-rifiuto mantiene le sue qualità intatte divenendo risorsa che sfama, offre un’occasione di reintegro sociale e crea valore per le imprese che decidono di donare. Regalare il cibo in eccesso rende ogni evento un’importantissima testimonianza di valori etici, sia esso una cerimonia, un meeting aziendale o altro.

Essere nel circuito della rete Food P.r.i.d.e. ha permesso ai Foodbusters di essere stati chiamati nel giro di qualche anno a circa 2 mila matrimoni. La onlus, che ha iniziato la sua attività di recupero cibo nel 2017, in soli 3 anni è riuscita a quadruplicare la presenza sul territorio, arrivando non solo nelle Marche, ma anche in Sicilia, in Umbria, in Emilia Romagna e in Abruzzo, mappando e censendo con precisione le mense sociali o gli enti che sono interessati a partecipare al progetto.

Una volta invitati e coinvolti dagli sposi o dai wedding planner, i Foodbusters si recano in cucina documentando ciò che torna indietro o che resta intonso e quel che viene recuperato. Gli sposi sono aggiornati su tutto, anche dove viene ridistribuito il cibo. L’impegno dell’Associazione è organizzare una rete che permette al cibo fresco di percorrere il minor tragitto possibile e di trasformare quel potenziale spreco in una risorsa per il territorio. 

Cristina Mignini

(Immagini dalla pagina Facebook di Foodbusters Onlus)

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