Il murales come spunto per ripartire
Che cosa significa “rigenerare”? Riportare alla luce, ricostruire qualcosa che era rotto e dargli una nuova vita o un nuovo utilizzo, dare un nuovo aspetto. Si potrebbe continuare all’infinito nel dare un significato a questa parola perché “rigenerare” è un vocabolo che in sé nasconde infiniti concetti. E questa è la meraviglia della lingua italiana. Con una sola parola è possibile individuare diversi utilizzi.
Uno di questi è usato in campo architettonico per indicare una ricostruzione urbanistica, o meglio ancora una riqualificazione urbanistica che può essere definita come l’insieme di interventi volti a recuperare il patrimonio edilizio di un territorio, tra cui ad esempio centri storici, aree urbane dismesse e vecchi quartieri residenziali. L’obiettivo di queste azioni di recupero e ricostruzione è quello di riqualificare il territorio intervenendo ad esempio su edifici, piazze e giardini pubblici che risultano essere degradati o usurati. Gli interventi di riqualificazione sono pensati con lo scopo di migliorare la qualità di vita e il benessere dei cittadini, trasformando aree urbane dimenticate e pericolose in spazi sicuri e funzionali, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Non si tratta di buttare giù degli edifici e di ricostruirli per adattarli alle esigenze del quartiere e dello spazio, ma si tratta di dare vita nuova a degli spazi inutilizzati per riqualificare un quartiere o una piazza. E la street art funge da riqualificatrice. Sempre più spesso, infatti, le facciate dei palazzi delle città si animano di coloratissimi e particolarissimi murales. E quella strada o quell’edificio cambiano faccia.
La città di Pescara vanta diversi murales realizzati da un artista riconosciuto a livello mondiale, Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo.
Di origini pugliesi, da alcuni anni vive e lavora a Pescara dove si è laureato in Architettura. I suoi lavori si contraddistinguono perché hanno la caratteristica di essere quasi completamente in bianco e nero e quando c’è il colore tutta l’attenzione vuole essere sul soggetto dell’opera. Durante la sua carriera artistica è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti nazionali, tra cui il prestigioso “Premio Celeste” nel 2011. Un’altra tappa molto importante del suo percorso di artista è stata la vittoria del bando internazionale d’arte pubblica B-ART, Arte in Barriera, promosso dalla Città di Torino, dal Comitato Urban Barriera e indetto dalla Fondazione Contrada Torino.
Nel dicembre 2022 è stato invitato a trasformare un’enorme parete di Miami in occasione del Wynwood Walls, il festival d’arte che dal 2009 ad oggi ha ospitato decine e decine di street artists di ogni nazionalità. L’opera realizzata da Millo si intitola “Work in progress” e presenta una coppia di bambini intenti ad aggiustare gli ingranaggi di un mondo che forse ha smesso di funzionare. Come due piccoli meccanici, armati di strumenti tecnici e chiavi inglesi, i due personaggi si stagliano su un paesaggio di strade e palazzi cittadini. Un’opera monumentale, che invita chi la osserva a ritrovare il proprio dialogo con la Terra, a prendersene cura e a garantirle un futuro prima che i meccanismi si inceppino per sempre smettendo di funzionare.
«Ho sentito l’urgenza – commenta Millo – di focalizzarmi su tutto ciò che bisogna ancora fare. C’è davvero l’urgenza di prendersi cura e di sistemare ciò che abbiamo perso lungo il tragitto: la nostra relazione con ciò che ci circonda, con la natura e ancor di più con la nostra umanità.»
Ecco, allora la parola “rigenerare” potrebbe essere usata in questo senso, come
ri-unione con la natura che stiamo distruggendo e con l’umanità che stiamo perdendo.
Roberta Conforte