
Desiderare, avete mai provato questo desiderio in modo ardente?
Il tempo che intercorre tra un desiderio che nasce nella vostra testa o nel vostro cuore, è il cammino che vi vede procedere verso la realizzazione del desiderio stesso.
Voi avete due possibilità di leggere quell’arco temporale: o vivete quel cammino come mancanza, o vivete quel cammino come compimento verso la realizzazione di ciò che sentite vada realizzato.
Ora: che voi siate dei lamentosi o persone dotate di grinta, se ci pensate, l’oggetto del desiderio durante questo percorso comunque ‘ancora non c’è’, è corretto?
Pensate però quella ‘mancanza’ cosa riesce a far nascere in voi: fantasia, entusiasmo, senso di realizzazione, felicità di faticare per qualcosa che si vuole a tutti i costi, pulsioni continue, sviluppo delle vostre capacità intellettive e fisiche, e tanto tanto altro.
Vi sembra oggettivamente, che chi è nel pieno processo di realizzazione viva in uno stato di mancanza?
Lì dentro, in quel cammino, che già in realtà ha fatto nascere il vostro desiderio, c’è tutta la vitalità e l’energia che si dovrebbe augurare ad ogni uomo, c’è, ad essere sinceri, il migliore degli stati di felicità che io conosca: quello che avvicina voi a ciò che desiderate.
Invertite invece il processo.
Immaginate un mondo dove qualsiasi cosa desideriate, venga sola ed in modo continuo a bussare alla vostra porta, e venga in maniera sempre più veloce da travolgervi e portarvi in uno stato in cui – benché si dica che ‘questi siano i desideri che chiunque vorrebbe’ – voi non sapete più se siete felici o meno.
Benvenuti nel Mondo che è stato creato, nel Mondo in cui a parecchia gente è sfuggita volontariamente la mano, a danno di altra gente a cui lo stesso è sfuggita la mano, ma non lo sa: da una parte le utility, da una parte i consumers.
Vi siete mai chiesti come mai ci siano parti del Mondo in cui battendo semplicemente le mani si accende la luce in sala, e altre parti in cui non ci siano neppure le finestre alle case? neppure la rete fognaria? neppure il cibo?
Eppure se sono cose buone per l’Uomo perché non estenderle alla popolazione mondiale?
Perché ciò che viene creato in questo modo non segue un’etica, segue un tracciamento specifico che è quello del denaro: e tanto più denaro avete, tanti più desideri vi faranno credere di avere, e ve li porteranno a pochi metri da casa, dentro casa, in continuazione, un giorno dietro l’altro; e lo faranno persone che vi garantiranno la vostra felicità!
Quindi: persone che non vi hanno mai visto, non sanno nulla di voi, non sanno che volto avete, sanno però cosa vi fa felice! È buffo? O è triste? È la realtà Essere al Mondo in California, non c’entra assolutamente nulla con l’essere al Mondo in Nigeria: la Nigeria per l’acqua, per le medicine, per il cibo, può e potrà sempre aspettare, e sapete perché? Perché gli uomini che ci sono dietro le utility sanno benissimo che in Nigeria, quelli che sembrerebbero diritti come nel resto del Mondo, non potrebbero generare introiti.
Parlavamo di desideri: voi, desiderereste essere sommersi di debiti? Immagino di no, eppure avviene giorno dopo giorno un processo così sottile e così subdolo che usa proprio voi affinché incrementiate questo sistema in cui non si sa come, si debbano generare ‘desideri’.
Ma siamo sicuri allora che sono desideri reali? Siamo sicuri che si è ancora in grado di riconoscere la vera felicità? Possibile che i sogni abbiano un prezzo e non un costo?
Vi vorrei lasciare con questo interrogativo, anzi vi ci lascio, dicendovi questo: alzate gli occhi e una volta trovata la bellezza fuggite da tutto, li troverete voi stessi, e trovato voi stessi, troverete anche i vostri desideri.
Giuseppe Percoco