Karma City

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Non un caso ma per un scopo preciso

“Di solito le persone, ogni volta che si trovano faccia a faccia con una situazione infelice, difficilmente attribuiscono a se stesse la responsabilità. Sono tanto attente agli effetti, ma sottovalutano ogni volta le cause. Tutto ciò che nasce da noi è a noi che ritorna, perciò non occorre preoccuparci così tanto per ciò che riceviamo, è decisamente meglio dedicarci a ciò che diamo. La vita è regolata da una netta correlazione fra causa ed effetto. È una legge non scritta ma di fondamentale intuizione. C’è tutto il resto di una vita in una scelta. Tutto si gioca nei pochi secondi in cui scegli e spesso le conseguenze sono devastanti. Ciò che accade successivamente è il prodotto inevitabile di ciò che hai scelto e la tua scelta, ancora una volta, è già condizionata da tutte le scelte precedenti. Così, gli avvenimenti che spesso credi essere casuali in realtà non sono affatto regolati dal caso, hanno delle cause ben precise. Tutto questo, che molti per semplificare chiamano effetto boomerang, è il Karma”, si legge in Karma City, il romanzo di Massimo Bisotti.

Karma City è una città segreta dove vanno a vivere otto ragazzi, irretiti da uno psicologo online e dalla sua affascinante proposta di ricominciare da zero, scomparendo dal mondo per riesumare la propria essenza. I sogni infranti che imputridiscono l’anima accomunano certamente questi ragazzi, e come i rimpianti delle parole non dette, dei gesti naufragati, anche le scelte dettate dai sensi di colpa sono lì, nelle loro anime. Sono lì ad ammuffire, rendendoci impossibile vivere, vivere realmente.

Terminati i capri espiatori che facciamo? Resettare tutto è possibile? Oppure è solo illusione? In questa citta che ha uno statuto tutto suo, si, è possibile ricominciare da capo, o così sembrerebbe. Una nuova nascita o rinascita. E chi è questo psicologo misterioso che nessuno conosce ma che, soprattutto, possiede questo potere immenso? 

Esiste una mappa dove leggere le nostre storie, quelle collegate dalle morti e dalle rinascite? Non un albero genealogico che ci collega ai nostri avi, ma un nostro albero delle vite passate, mi chiedo io a questo punto. Perché non so se riuscirei a partire come loro, con poche informazioni, anche se, per ripartire resettando non hai bisogno di molto, o forse si. La base di partenza è importante? Ma questo è solo un mio problema, quello di avere tutto sotto controllo, anche se, tutto, non è appropriato, non siamo macchine perfette, ma esseri umani imperfetti, quindi torniamo a loro.

Torniamo a questi ragazzi – chi più e chi meno giovane – che invece hanno deciso di partire e che, inevitabilmente, si trovano ad interagire, ad intessere relazioni non con l’universo intero ma con minima porzione di esso, che sembrerebbe quasi una bolla atemporale, fuori dallo spazio. “Ma là fuori, indipendentemente da noi e oltre noi, esiste un mondo che va avanti lo stesso, e che, escludendo rarissime eccezioni, non sentirà la nostra mancanza. È un errore vivere nel velo dell’illusione che quando si realizzeranno certe condizioni finalmente staremo bene. Le condizioni ottimali per poter essere felici non sono mai perfette e assolute”, quindi? Queste otto persone che hanno scelto di partire per Karma City, troveranno la felicità assoluta? 

Tutto ciò che accade nella vita dovrebbe avere una ragione, anche se apparentemente incomprensibile, e questo perché esiste il karma e tutti siamo collegati, non solo noi stessi con il nostro passato, (probabilmente irrisolto che in un modo o nell’altro si ripresenta, come gli errori, commettiamo sempre gli stessi, come una sorta di ripetizione automatica), ma anche con gli altri, quelli che interagiscono con le nostre vite. Forse, se questo concetto è basato su una legge reale anche se non scritta, i personaggi di Karma City si ritrovano a vivere insieme, non a caso, ma per un preciso scopo. 

Ogni lettore, penso, dovrebbe trovare il proprio, quello che aderisce di più alla sua anima, per imparare a prendersi cura dei suoi super poteri. E questa è anche la dedica che Massimo Bisotti mi scrisse sul romanzo dalla splendida copertina, che ci ricorda gli intrecci delle nostre vite.

Alessandra De Angelis

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