
Ognuno di noi, ogni anno, produce mediamente 500 chili, un po’ di meno al nord, un po’ di più al sud, di rifiuti e circa la metà viene smaltita in discarica.
E negli ultimi anni, tra Corona virus e l’attuale conflitto Russia – Ucraina, le cose si sono complicate ancor di più di quello che era.
Il caro energia, il maggior costo di benzina e gasolio e i rialzi delle materie prime, investono in maniera significativa le imprese di diversi settori merceologici che si trovano oggi in “situazioni al limite della sostenibilità economica”.
Come Business Coach mi rapporto spesso con le organizzazioni, con gli imprenditori, i manager, e la sostenibilità non rappresenta più per loro una moda passeggera, ma una via di crescita indispensabile per dare risposta a un compratore sempre più accorto e a leggi sempre più rigorose.
Per le organizzazioni l’analisi della sostenibilità è una scelta essenziale e che coinvolge tutte le aziende e tutti i loro reparti e che va fatta “hic et nunc” (qui e ora), non lasciando un argomento così delicato solo alle grandi aziende.
Per far sì che la sostenibilità sia veramente un fattore competitivo deve impattare in modo concreto sia sul modello di business che sui processi e sui prodotti dell’azienda.
Stiamo parlando di percorrere una strada lunga e tortuosa, e che richiede investimenti e propensione ad un cambiamento, che deve essere svolto con urgenza e una pianificazione meticolosa, altrimenti si rischia di essere emarginati da una futura competizione dei mercati.
La comunicazione, e il marketing, possono contribuire a far diventare questo percorso di approccio alla sostenibilità, forte e credibile mettendo la sostenibilità al centro.
Un percorso, già iniziato, che sta cambiando le norme del gioco visualizzando lo scopo delle aziende, sia sulla creazione di reddito, ma, e soprattutto, sulla ripartizione di valore e di benessere condiviso tra tutte le persone, direttamente o indirettamente, coinvolte.
Maurizio Battistelli
Formatore e Business & Sport Coach