Se tutte le storie d’amore seguissero i modi e i moti dell’amicizia, probabilmente ci sarebbero meno separazioni.
L’amicizia, infatti, tende a pretendere meno rispetto a un rapporto amoroso, dove si insinuano troppi obblighi, quelli che sfilacciano la libertà del singolo individuo, anche se, in effetti, la coppia dovrebbe essere considerata come una persona, poiché gli animi degli innamorati si fondono in un unico essere. E questo, probabilmente, è ciò che accade all’inizio, nella fase dell’innamoramento, quando i nostri sensi sono abbagliati e confusi dal desiderio di fonderci con l’altro, fisicamente e mentalmente, quando tutto ci appare possibile e, in effetti, lo è. Potenza dell’amore!
Poi, pian piano, quell’unico essere plasmato dall’alchimia dell’innamoramento, torna a dividersi, creando due persone nuove che da quell’unione hanno perso un po’ di se e acquisito un po’ dell’altro. Credo che il risultato di questa unione sia magnifico, che ci accresca notevolmente, conducendoci ad un piano superiore dell’evoluzione ma, rimaniamo pur sempre esseri umani, nati soli col bisogno di socializzare e accoppiarsi, e quindi, portatori sani di egoismo. L’egoismo sano è quello che ci protegge, quello che ci ricorda di esistere a prescindere dagli altri, le persone con cui interagiamo, che inevitabilmente ci condizionano, talvolta limitandoci, depredandoci di noi stessi. Poi c’è l’egoismo che monta per avidità o per rabbia oppure ancora per un passato complesso, ognuno il suo, ed è così che i rapporti amorosi iniziano ad indebolirsi, minati da egoismo ed obblighi, sensi di colpa e rabbia. Con questo discorso non voglio dire che l’amicizia sia avulsa da sentimenti di questo genere, specialmente quando si è giovani, invischiati nel tumulto delle passioni.
La vera amicizia affonda le sue radici nella reciprocità, che tuttavia viene dilatata nel tempo, ossia non si pretende come in un rapporto a due. Lo scambio, di favori attenzioni ascolto comprensione, non si pretende nell’immediato, ma comunque lo si attende, e si perdona molto più facilmente l’altro che non rispetta i tempi di questa vicendevolezza, fino a quando non ci si stanca di aspettare invano ciò che vorremmo ricevere, e allora l’amicizia svanisce, sfuma via come una boccata di fumo. Forse non era vera amicizia o forse lo è stata solo per un periodo, poi la vita ci cambia e con essa anche il modo di vivere gli amici. La vera amicizia ha il potere di rimanere intatta, anche quando noi cambiamo. La vera amicizia è fondata, quindi, sulla reciprocità, come tutti i rapporti di valore, ma possiede le ali delle libertà che porta gli amici a vivere le loro vite, seguendo i propri bisogni, che crescendo si allontanano da quelli giovanili, poiché subentrano, appunto, i rapporti amorosi che tendono a fonderci con l’altro, o i figli e il lavoro, la salute, il rapporto talvolta forzato con la società in cui siamo immersi, tutte variabili sostenute da quelle forti ali. Ed è così che un’amicizia vera, non sfuma mai. Nonostante gli stili di vita o i chilometri, se un’amicizia è salda, rimane tale e quale, e ci permette di confrontarci con l’altro come se il tempo e la distanza non esistessero. L’amicizia vera è protetta da una bolla spazio temporale che ci lascia per sempre giovani, bisognosi di quel conforto e di quell’appoggio che ci sprona e ci sostiene.
L’amicizia vera è un rapporto d’amore con le ali e segue le leggi dell’attrazione, così che due anime affini, possano entrare empaticamente in contatto tra loro, malgrado le differenze culturali o sociali, anche se spesso influiscono.
Alessandra De Angelis