Intelligenze artificiali di oggi in un domani incerto

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Quando la human intelligence rallenta il progresso

L’uomo è sempre stato affascinato dal futuro. Predire quello che verrà ha sin dall’antichità stuzzicato l’innata curiosità umana. Lasciando stare sfere di cristallo e maghi, oggi il futuro si può predire. Partendo dal presente e analizzando i cambiamenti in atto, si possono ipotizzare scenari possibili. In cui tecnologia e robot saranno sempre più presenti. Spetta a noi saperli usare in maniera etica e corretta. Il futuro è intrigante, ci attira, ci permette di fare oggi supposizioni su cosa saremo nel 2023 o anche più avanti. Previsioni a lungo termine, che servono nel presente per studiare soluzioni da adottare per salvare il pianeta, ad esempio, e la stessa umanità. O che ci permettono già oggi di studiare tecnologie che potranno aiutare l’uomo a vivere più a lungo, a “diventare immortale”,  ma anche a migliorare ogni aspetto della propria esistenza. Con tutti i dubbi etici che possono nascere.

La fabbrica del prossimo futuro sarà diversa da quella di oggi.  Il cambiamento dato dalle automazioni industriali agli stabilimenti produttivi è destinato a continuare. D’altronde è proprio compito della tecnologia cambiare le regole di ingaggio, anche in manifattura!

Dall’ingresso dei primi motori, fino all’introduzione dei bracci robotici, i sistemi di produzione si sono evoluti nella direzione di risparmiare temporisorse, incrementare e standardizzare la qualità dei prodotti. 

Alcuni pensano che si arriverà alla “black factories”, le fabbriche a luci spente. Sarà così? La fabbrica potrà fare a meno dell’uomo? Secondo noi no, per almeno un paio di buoni motivi. Il gusto dei consumatori è cambiato e la mass customization è realtà. La “personalizzazione per tutti” si ottiene con un’automazione rigida, ma solo con l’ineludibile apporto di componenti umane (e tecnologiche) che siano al tempo stesso caratterizzate da flessibilità, creatività e precisione. E queste non sono caratteristiche che descrivono – ad esempio – la robotica industriale tradizionale.

Il futuro sarà più ottimistico come quello immaginato nella saga di film di Ritorno al Futuro o sarà più dark e problematico come quello narrato dalla serie Black Mirror. Il futuro sarà sicuramente più tecnologico. Saremo più di 9 miliardi di persone sulla Terra. Magari qualcuno abiterà su Marte. Le famiglie saranno più piccole. Godremo di migliore salute grazie all’ingegneria genetica che correggerà i nostri difetti cromosomici. E quelli dei figli che metteremo al mondo, dei quali potremo anche scegliere l’aspetto fisico. L’aspettativa di vita sarà più lunga. Cambieranno le nostre abitudini, anche sessuali. I robot saranno sempre più presenti, anzi, saranno più degli esseri umani.  Gli investimenti della società dovranno inoltre essere indirizzati verso chi produce innovazionetecnologie e idee dovranno essere fortemente supportate in modo da superare i vecchi modelli di business, inadatti alla società ed ai problemi del futuro. Anche l’agricoltura dovrà essere rivoluzionata, tramite la ricerca di nuovi modelli di produzione, con l’innesto di tecniche di coltivazione moderne e efficaci, in grado di sfamare una popolazione.  In un anno così particolare tutto assume un significato diverso. Anche il futuro. E il dubbio diventa centrale. La ripresa per tutti è legata all’incertezza delle prossime azioni, alla ricerca di una stabilità, al tentativo di essere prudenti e al tempo stesso di osare, di fare, di dare il massimo. Un dubbio che diventa centrale, la tecnologia si lega al tratto umano, all’intuizione geniale portata dall’estro creativo, al valore aggiunto rappresentato dall’uomo e accelerato dalla tecnologia.  In questo contesto, però, l’Italia rischia di rimanere indietro la sensazione è che manchino una visione e una reale consapevolezza degli impatti di queste tecnologie. Inoltre, si investe ancora troppo poco, a livello pubblico e privato, in ricerca e sviluppo.

Dall’altro lato, però, si avverte in positivo un fermento crescente nell’ecosistema delle startup innovative italiane. Manca ancora molta consapevolezza sui reali impatti dello sviluppo tecnologico e sulle sfide che ci troveremo ad affrontare nel prossimo futuro.

Forse il futuro non sarà come il passato che abbiamo lasciato. O forse sì. Quel che resterà centrale sarà quella human intelligence, che sarà soppiantata dall’artificial intelligence. Prometeo sfidò gli dèi portando agli uomini il fuoco e fu condannato per l’eternità a sostenere sulle sue spalle tutto il peso della nostra terra. Con le debite proporzioni, può ricordare ciò che accade a chi si occupa di Intelligenza Artificiale. Negli ultimi anni, i ricercatori, progettisti e produttori di sistemi di AI – dalle startup alle grandi aziende informatiche – sono sotto il riflettori del mondo dato l’impatto potenziale in tutti i settori della società e dell’economia e nel contempo sono spesso accusati o demonizzati per offrire a tutti e a briglia sciolta tecnologie così potenti e potenzialmente pericolose. Non ci sono conclusioni sull’avanzamento della tecnologia informatica per l’Intelligenza Artificiale e per la sua adozione capillare in tutti i settori prioritari della nostra società. AI di oggi in un domani incerto ma sicuramente permeato da sistemi intelligenti interagenti e cooperanti con gli esseri umani e con l’ambiente.

Maria Ragionieri

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